Ieri Le Monde ha scritto de Il Corpo delle Donne
Questo è il collegamento all'articolo.
Di seguito la traduzione in italiano della parte che ci riguarda.
Presentato da qualche settimana, il documentario Il Corpo delle donne, visibile su Internet, dona un’immagine devastante –e diciamolo –vergognosa - delle donne e della televisione. Durante venti minuti di montaggio trafelato, vediamo solo cosce, mutandine e altrettanti seni trasmessi non a fine palinsesto, ma al mattino o al pomeriggio, nelle trasmissioni domenicali, nei quiz.
Il colmo di una di queste trasmissioni è stato quello d’invitare una “velina” a fare una doccia tutta vestita in modo che i telespettatori vedessero le sue forme più da vicino. In un’altra, una giovane ragazza è costretta a sorridere e ondeggiare durante tutta la puntata in un cilindro di plexiglas che serve come piedistallo del tavolo del presentatore.
Lorella Zanardo coautrice del documentario, si interroga denunciando “questa dittatura del corpo perfetto” : “ Abbiamo convertito tutta la nostra cultura all’estetica di un cabaret di spogliarelliste ?”
Per la filosofa Michela Marzano , questa “eccezione italiana” riproduce il “vecchio modello di sottomissione della donna all’uomo” a testimonianza d’una volontà “d’espellere le donne dallo spazio pubblico, politico, intellettuale privandole della parola”. Autrice di "Le Fascisme : Un Encombrant Retour" (Larousse) e direttrice della collana PUF, denuncia “una doppia strumentalizzazione“: “fanno loro credere che l’accesso alla politica è aperto, ma le donne restano delle comprimarie.“
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A seguito di un concorso televisivo che, ogni estate seleziona le più belle tra le candidate, Marianna Rizzini ha constatato che “molte sono diplomate e considerano questo lavoro come un acceleratore di carriera. E’ come la lotteria: se vincono, si assicurano finanziariamente il loro avvenire.” Una di queste ragazze che viene mostrata dal documentario di Lorella Zanardo dichiarava : “ Ho studiato quattro anni alla Bocconi (una prestigiosa università milanese), sono stata dirigente d’impresa. Oggi, il prodotto, sono io! E lo vendo sul mercato dello show-business “.
Philippe Ridet - Le Monde
Ciao.
RispondiEliminaSono contenta che del documentario è arrivata la voce anche in Francia :)
E' bello sapere che ci sono paesi solidari che si indignano. Mi chiedo xo xke l'unioeneeuropea nn fa una legge x bacchettare l'italia.
Fa male al cuore questo documentario, è terribile l'umiliazione che provo in quanto donna cinquantenne con la mia faccia. L'altra sera la Guerritore in tv al naturale sembrava una visione marziana, per dire. Era bellissima con la vita scritta in faccia. Ricordo le lotte degli anni in cui tutto questo non c'era, come si fa a far indignare tutte le donne d'Italia e anche, si spera, qualche uomo che non si sia bevuto il cervello? Come possiamo essere finiti su questa china orribile? Come facciamo a cambiare? Io diffondo questo link ovunque, devono vederlo in tanti!
RispondiEliminaElena
E' veramente umiliante vedere il ruolo e la dimensione della donna ridotta a tette e culi al vento.
RispondiEliminaCiò che umilia di più tuttavia è, non tanto vedere la propria immagine sempre e comunque denigrata, quanto vedere l'assuefazione al triviale e al disgusto. Sento sempre più frequentemente gente lamentarsi dell'immagine che la tv veicola della donna, eppure nessuno di noi protesta.
Ricordate il caso della speaker del tg della Bbc che, seduta sopra la scrivania, coscia accavallata e minigonna, usava uno stile di comunicazione troppo seduttivo? Il giorno dopo la Bbc è stata inondata di fax di protesta di uomini e donne che l'hanno giudicata poco professionale. E noi?
Ciao, perché non offrite anche un download del documentario? Io sono riuscito lo stesso a scaricare le 3 parti, ma avere un download "ufficiale" aiuterebbe la diffusione del documentario.
RispondiEliminaHo visto il documentario, e devo dire che sia ben fatto, mi è piaciuto e per questo faccio i complimenti agli autori. Ma alla fine mi rimane un dubbio?
RispondiEliminaAl di là di quanto intuibile, e cioè della mercificazione spinta, credo che alla fine si possa tendere ad arrivare al ridicolo. Nel senso, buttiamo via anni di moda, di sapersi vestire ed atteggiare? Oppure, seguendo la filologia del filmato, lo potrebbe fare solo chi si sente se stessa in questo contesto?
Facciamo gettare a tutte le donne i tacchi, le gonne e quant'altro perché altrimenti si rischia di mercificare se stesse?
Perché il documentario lascia comunque un grosso punto interrogativo su quale debba essere poi il modo di contenersi in televisione ed in pubblico.
Che poi tanti esempi da vedere in televisione siano stonati e fuori luogo sono d'accordo. Siamo arrivati ad un livello veramente basso, se negli anni 50 si fosse potuto anche solo vedere un balletto di quelli che girano in ogni televisione, sarebbe stata l'apocalisse, altro che gonne al ginocchio...
Io penso che, come in tutte le cose, sia necessario l'equilibrio, e mai come in questo momento l'equilibrio non c'è. Siamo arrivati in televisione, ma anche nella pubblicità sui giornali, ed ovunque ad una nudità estrema che poi si porta dietro anche tutti quei problemi di anoressia e quant'altro che possono insorgere nelle nostre figlie per puro spirito di emulazione.
Purtroppo però tutto questo si scontra con il businness, se togliessimo le "veline" dai programmi è probabile che essi avrebbero una diminuzione di audience spaventosa, e questo chi fa i programmi lo sa bene, molto bene.
In fondo però... i programmi vengono fatti e creati per il pubblico, e questo è quanto vuole il pubblico.
Danilo (che sono anni che non guarda la televisione generalista e si accontenta di "usare" il mezzo televisivo per guardare film e documentari)
@DaniReef
RispondiEliminaMa no Danilo, per carità, nessuna di noi vorrebbe rinuciare al femminile. Io ad esempio i tacchi li porto, mi trucco e mi piacciono gli abiti femminili. Non è qs il punto. Noi denunciamo che il modello di donna proposto in tv è quasi unicamente quella oggetto, labbrona, tettona e scema. Ci sono anche tutte le altre! ciao
danireef,
RispondiEliminai tacchi sono bellissimi..io ne ho una collezione e sono fissata con le scarpe..ma in tv circola solo il modello della bellonA senza testa e volgare (vista con occhi maschili)..è questo il brutto!
In effetti, il confine tra il "curarsi, truccarsi e mettersi tacchi" e la "mercificazione/strumentalizzazione del corpo" spesso è molto labile.
RispondiEliminaMi piacerebbe sapere cosa ne pensa Lorella.
Quando mi metto la matita sugli occhi, per chi lo faccio?
Per piacermi, direbbe la parietti, ma sarà così?
O lo faccio per risultare più gradevole agli occhi maschili?
Messa così, in linea di principio, non sembra esserci molta differenza tra il truccarsi, per dire, e il vestirsi da velina per strada.
Dov'è il limite, dove inizia la volgarità?
E siamo sicure di camminare sopra ai trampoli per sentirci bene?
Intendo, lo faremmo anche se agli uomini non piacessero le gambe slanciate e il sedere sporgente?
Per non sbagliare, continuo a truccarmi quel poco che piace a me e a vestirmi da ragazza.
Ma questo è quello che direbbe anche la velina-labbra-a-canotto...
Pareri?
G.
@Lorella
RispondiEliminaCapisco benissimo quello che dici, solo che da "esterno" ho provato a darti una chiave di lettura diversa al Vostro video. Sembra quasi che sia colpevolizzata una certa immagine a prescindere, e quindi che tutto quanto sia ivi riconducibile sia sbagliato.
Il discorso tuo lo condivido in ogni caso, abbiamo superato la misura, siamo nell'esagerazione completa, per altro siamo in buona compagnia visto qualche politico allegro che si dileggia con "donnine" giovani, carine e molto taccute ;-)
Complimenti ancora al video ed alla iniziativa in se, veramente degni di nota.
Danilo
ps. io amo i tacchi, peccato che alla mia signora invece non piacciano proprio :)