mercoledì 6 maggio 2009
Le domande
Grazie per le moltissime mail di apprezzamento che ci state inviando.
Mettiano on line il nostro "saggio visivo" IL CORPO DELLE DONNE che pone delle domande sul perché noi donne, e anche gli uomini, non chiediamo una tv rispettosa della nostra immagine.
Se potete cercate di vederlo senza interruzioni, dura 25 minuti.
Perché non reagiamo?
Perché questa umiliazione continua?
Di che cosa abbiamo paura?
Mettiano on line il nostro "saggio visivo" IL CORPO DELLE DONNE che pone delle domande sul perché noi donne, e anche gli uomini, non chiediamo una tv rispettosa della nostra immagine.
Se potete cercate di vederlo senza interruzioni, dura 25 minuti.
Perché non reagiamo?
Perché questa umiliazione continua?
Di che cosa abbiamo paura?
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Complimenti per il lavoro svolto, nonché per l'impegno e la passione. Vorrei sapere se è possibile anche scaricare e stampare il testo del saggio IL CORPO DELLE DONNE. Grazie. Un saluto.
RispondiEliminaLuigi
l'ho visto tutto adesso. Davvero un buon lavoro, complimenti.
RispondiEliminaHo appena finito di vedere il documentario, una visione che non lascia indifferenti, rabbia, tristezza, e molte altre sensazioni ... voglio stimolare più gente possibile a vederlo, parlare dello stato della donna nella tv pubblica lo faccio di frequente, con tutti appena posso, mando mail a quotidiani online, ma non sono mai stata pubblicata, che potere abbiamo?
RispondiEliminaVoglio ringraziarti perchè mi è sembrato il tuo un primo passo enorme, importantissimo per tutta la società, per i giovanissimi (sono un'ex-insegnante e il ruolo educativo della tv mi fa star male)grazie ancora !!! Patrizia
HO APPENA TERMINATO DI GUARDARE IL VS DOCUMENTARIO. HA CONFERMATO CIO' CHE GIA' PENSAVO E QUINDI CONDIVIDO IN PIENO LA VS ANALISI. TUTTAVIA IO ESTENDEREI IL DISCORSO ANCHE AD INTERNET. CITO ALCUNI TITOLI RECENTI : "LA SVOLTA SEXY DI RIHANNA", "LA CLASSIFICA DELLE PIU' BELLE MOGLI DEI CALCIATORI", "VOTA LA PIU' HOT DELLA COMMUNITY", E DI ESEMPI COSI' CE NE SONO A MIGLIAIA OGNI GIORNO. CONFRONTATE LE FOTO CHE INSERISCONO SUI SOCIAL NET-WORK I RAGAZZI E LE RAGAZZE. RITENGO CHE ORMAI QUESTO MODELLO CULTURALE ABBIA PERMEATO NON SOLO LE GIOVANI, CHE VOGLIONO DIVENTARE TUTTE VELINE, MA ANCHE MOLTE DONNE DELLA MIA GENERAZIONE, PERSINO SE COLTE, ISTRUITE, CON UN BUON LAVORO E CON UNA VITA AFFERMATA E CONQUISTATA GRAZIE AD ALTRE QUALITA'. HO 45 ANNI E FREQUENTANDO MIE COETANEE MADRI DI FIGLIE ADOLESCENTI, NOTO CHE LA TENDENZA GENERALE AD ESEMPIO E' QUELLA DI METTERSI IN COMPETIZIONE CON LE FIGLIE. DEVONO INDOSSARE MINIGONNE, LEGGINS, SHORTS E DIMOSTRARE CHE SONO ANCORA GIOVANI NONOSTANTE L'ETA'. QUESTO NON SAREBBE GRAVE SE NON SUSCITASSE NEI NS FIGLI (ANCHE MASCHI) CONFUSIONE E PERDITA DI IDENTITA'. PER LORO NON SIAMO PIU' GENITORI MA SPENSIERATI ED EDONISTI COETANEI CHE CERCANO ANCORA CONFERME INVECE DI TRASMETTERLE. MOLTE RAGAZZE SECONDO ME CADONO NEI DISTURBI ALIMENTARI PERCHE' TEMONO DI DIVENTARE DONNE ADULTE IN PERENNE CRISI DI IDENTITA'COME LE LORO MADRI. LA COSA PIU' GRAVE PERO' E' CHE STIAMO LENTAMENTE ACCETTANDO CHE CI PRIVINO ANCHE DEL CERVELLO. L'ALTRA SERA HO ASSISITITO ALLA TRASMISSIONE DI GAD LERNER SU QUESTO ARGOMENTO E LA SOLITA PARIETTI SOSTENEVA CHE UNA DONNA BELLA E DESIDEROSA DI PIACERE PUO' AVERE ANCHE UNA TESTA E PRETENDERE DI DIMOSTRARLO. PUO'UNA OPINIONISTA IN GUEPIERE AVERE CREDIBILITA'. CONDIVISIBILE. PECCATO PERO' CHE AD UN UOMO NON SI CHIEDA DI PARLARE IN TV MOSTRANDO I PETTORALI. NON SOLO, LA SIGNORA PARIETTI NON MI RISULTA CHE ULTIMAMENTE ABBIA RICEVUTO ATTESTAZIONI DI STIMA PER LE SUE DOTI INTELLETTIVE, TANT'E' CHE NON CONDUCE UN PROGRAMMA DA TEMPO. ALLORA NON E' IL MOMENTO DI GETTARE LA SEDUZIONE TOUT COURT ALLE ORTICHE? CARA SIGNORA PARIETTI, MENTRE NOI SIAMO INTENTE A COMBATTERE LA CELLULITE E LE RUGHE CON PIU' IMPEGNO DI QUELLO CHE METTE LA FAO PER SCONFIGGERE LA FAME NEL MONDO, GLI UOMINI OCCUPANO I POSTI DI POTERE, DIRIGONO AZIENDE, CURANO PALINSESTI, PRESIEDONO SCRANNI PARLAMENTARI. SHARON STONE SI LAMENTA CHE NON CI SONO RUOLI PER ATTRICI CINQUANTENNI E POI ACCETTA DI RECITARE ANCORA LA PARTE DELLA SEDUTTRICE E LANCIA FOTO CHE DIMOSTANO COME SIA ANCORA BELLA E DESIDERABILE A CINQUANT'ANNI. INTANTO TOM HANKS (50ENNE)E' PROTAGONISTA DELL'ENNESIMO FILM. PER LUI LA PARTE C'E' ED E' PURE VESTITO! IL POTERE CE L'HANNO LORO E CI HANNO PERSUASE CHE SIAMO NOI A NON VOLERLO. VORREBBERO FAR EMERGERE I NOSTRI CERVELLI, MA SIAMO NOI CHE LI TENIAMO OSTINATAMENTE NASCOSTI! SARA', MA MI HANNO CONVINTO.
RispondiEliminaNON AVETE NOTATO CHE AD ESEMPIO, LA MAGGIOR PARTE DELLE DONNE CHE IN TV HANNO GRANDE POPOLARITA' E NON SONO PIU' SEMPLICI CORNICI MA AFFIANCANO I CONDUTTORI, DEVONO PERO'DIMOSTRARE DI ESSERE SIMPATICHE FACENDOSI PERENNEMENTE PRENDERE IN GIRO DAL PARTNER DI TURNO? LA HUNZIKER AD ESEMPIO, CHE RIDE SEMPRE PER OGNI COSA ANCHE SE DEVE LEGGERE L'ELENCO TELEFONICO, O VANESSA INCONTRADA CHE NEL PROGRAMMA ZELIG VIENE COSTANTEMENTE RIDICOLIZZATA DAI COLLEGHI E NE RIDE COMPIACIUTA, O BARBARA D'URSO CHE "FA' LA SCEMA" E L'INTRATTENITRICE MENTRE IL SUO COLLEGA FA' IL GIORNALISTA? UNA DONNA PER ESSERE SPIRITOSA DEVE PASSARE PER SCIOCCA O CREDULONA. PERCHE' NON CI RIBELLIAMO? PERCHE' CI DISCONO COSTANTEMENTE CHE NOI DONNE SIAMO GELOSE, INVIDIOSE, NON FACCIAMO SQUADRA, SIAMO SEMPRE IN COMPETIZIONE. NON E' COSI', CI HANNO CONVINTO CHE LO SIA, PERCHE' CE LO DICONO SEMPRE.
Molto interessante il documentario, intelligente e a tratti pungente...Ma dissento sulla conclusione: perchè non reagiamo? di cosa abbiamo paura? non si tratta, a mio avviso, di paura, ma dell'impossibilità di reagire. Il sistema della comunicazione in generale e televisivo in particolare, si fonda su regole anche estetiche ben precise, reagire significa non poterci entrare. Proporsi a un produttore o a un casting come una donna intelligente ma con la cellulite, una che vuole persino parlare, significa essere rifiutate.Entrare nel sistema con la propria faccia è inagevole, controproducente.
RispondiEliminaIl corpo delle donne è terreno di battaglia molto più vasto della scatola catodica, e da molti più anni di quanti non ne abbia la tv, il problema costante è che tutto il sistema -sociale, lavorativo, comunicativo- è fatto a immagine e somiglianza degli uomini. Non si può scardinare il sistema senza farne parte e non si può entrare se non si risponde ai requisiti che il sistema chiede. Con ciò non giustifico la oggettivizzazione del corpo femminile, ma pongo un quesito che va più in profondità: esiste un'alternativa al sistema -sociale, produttivo e infine di comunicazione- attuale?
Ottimo lavoro di collage televisivo che una volta in più chiarisce il nero della televsione italiana. Sono una ragazza di 22anni le cui aspirazioni si discostano parecchio dai comuni sogni di gloria del piccolo schermo. Trovo il dcumentario misurato e caustico anche se non penso che il ruolo della donna sia definitivamente compromesso. Sono circondata, per mia fortuna, da esempi eccelsi di donne coraggiose, volenterose, donne consapevoli delle loro capacità non solo mentali, lavorative, ma anche e soprattutto morali.
RispondiEliminaLa forza di una donna non si cela in un corpo apparentemente perfetto, ma in un atteggiamento scomodo nei confronti di chi non sa che la perfezione si nasconde tra i difetti.
Martina
Da giovane donna impegnata ogni giorno a lottare per un lavoro (quello di ricercatrice universitaria) in un mondo entro il quale dominano fortemente un sessismo ed un maschilismo prorompenti rendo grazie per questa testimonianza appassionata di verità e smascheramento.
RispondiEliminaValentina
E' vero, è un ottimo lavoro. Anche io lo girerò e lo inoltrerò perchè aiuta a far chiarezza. Ho però un appunto da fare sulla scelta di due momenti televisivi: quello di Flavia Vento da Mammuccari e Nina Morich su Scherzi a Parte. Sono due momenti in cui è esasperato proprio l'uso del corpo della donna ma in chiave ironica. Sono entrambi parodie (anche se criticabilissime, per me)che sottoindendono già una critica (sebbene solo abbozzata e fraintenndibile)al modello di donna in tv (e non solo). Questo rende il vostro documentario criticabile da un punto di vista formale e rende meno forti tutti gli altri momenti in cui invece il corpo delle donne è stato chiaramente umiliato, senza che ci sia la possibilità di dire: " era uno scherzo".
RispondiEliminaLorena
grazie di cuore per aver dato voce ai pensieri silenziosi di tante donne, madri, lavoratrici che non si ritrovano in questa immagine mortificante e deprimente della donna ma che la subiscono quotidianamente.
RispondiEliminaRoberta
Grazie per il lavoro che hai fatto.
RispondiEliminaUn video molto efficace e distruttivo. Mi è uscito come lapsus di battitura -avrei voluto scrivere 'ed istruttivo'- ma l'ho lasciato perchè mina tutta quella falsa sicurezza che il focolare dell'età moderna tenta di spingere nelle nostre case. Tutte quelle facce così inespressive ed omologate a canoni sempre più sadici si riducono a maschere così saldamente appicicate addosso da non poter più esser rimosse e costringendo dunque a vivere in un'eterna pantomima di sè stessi.
Tristissima condizione che ci forza a negare quotidianamente la naturale evoluzione del nostro corpo e con esso del nostro spirito.
Grazie ancora.
Vedere il documentario mi fa star male. Mi tornano in mente le lotte femministe, la voglia di combattere gli stereotipi che avevamo da ragazze e mi rendo conto che è stato tutto inutile... Grazie davvero per questo lavoro, magari ci rendessimo conto che essere belle e perfette non è l'unico obiettivo che si può avere nella vita...
RispondiEliminaI miei complimenti, mi dispiace solo che mia figlia abbia solo tre anni e non sia ancora in grado di capire tutto questo. Sono una redattrice di Permesso di Soggiorno di radio rai e mi sono permessa di pubblicizzare il vostro documentario sulla mia pagina facebook. Ancora i miei complimenti e grazie
RispondiEliminaIlaria Marchetti
grazie per questo lavoro molto interessante. mi ha fatto piacere notare che diversamente da tanti discorsi su questo tema, qui l'accento fosse messo sul corpo come totalità e non come qualcosa di distaccato dall'anima o dall'inteliggenza. credo sia propria questa separazione tra mente e corpo ad aver generato la possibilità di un tale svilimento del ruolo del femminile (ma anche del maschile) nella vita (televisiva e non).
RispondiEliminainoltre questo lavoro mi ha fatto venire in mente che noi uomini dovremmo fare un lavoro di analisi simile. perché anche il nostro ruolo in tv o nei luoghi di potere non è meno schiacciante e avvilente, ed il potere non è per forza qualcosa che arricchisce, ma al contrario schiacchia o aiuta a nascondere delle fragilità e dei desideri che ci appartengono profondamente. sarebbe bello veder un documentario fatto nella stessa ottica del tipo "la figura degli uomini".
se vi serve una mano, mi farebbe piacere darvela.
saluti
santi minasi
Grazie brava! Come si può fare a far prendere consapevolezza alle donne della violenza perpetrata ogni giorno sui nostri corpi? Ciao Marina
RispondiEliminaavete fatto un lavoro bellissimo.
RispondiEliminariflettevo proprio in questo ultimo periodo sul fatto che spesso la sensazione di inadeguatezza che abbiamo è dovuta anche al fatto di non avere più modelli di riferimento adulti (io ho 42 anni). alla mia età le donne televisive hanno una faccia diversa dalla mia, diversa in tutto, nel bene e nel male.
perché non reagiamo?
io reagisco come posso, ma per molte persone c'è l'ansia dion apparire, e quindi non esistere. è come se ormai si sia innestata a delusione rispetto alle vie normali di affermazione di sè, e anche la laureata in Bocconi si vende come un prodotto...
vi linko sul mio blog
Ho visto il documentario e parte della trasmissione di Lerner. Vorrei dire che non tutto è stato detto:
RispondiElimina1. gli stereotipi stanno ampiamente anche fuori dagli schermi televisivi (donne rifatte, vestite in maniera provocante o del tutto oscena, tutto in vetrina, volgari in ogni atteggiamento). Se siano figlie degli schermi televisivi o frutto di una fenomeno auto-generatosi nella società, non saprei dirlo, ma certamente dilagano, tutte pronte a difendere a spada tratta la loro "libertà" di essere ciò che sono;
2. che la promiscuità sessuale abbia a che fare con il tipo di donna con cui ci identifichiamo?
Che la distruzione della famiglia abbia a che fare con il nostro argomento? Se mi sento un essere umano che per tutta la vita potrà avere rapporti che iniziano e finiscono, da riciclare in ogni momento sul mercato della seduzione, come potrò accettare l'invecchiamento, la normale decadenza, la competizione con donne che, inevitabilmente, possono essere più belle e più giovani?
3. Che tutto questo abbia a che fare, magari, anche con le scelte riguardanti la maternità?
Davvero contraccezione e aborto hanno prodotto tutto questo miracolo di libertà che le donne si aspettavano? O separando sesso da procreazione ci siamo messe ancora di più nella posizione di oggetti sessuali, da usare e accantonare senza conseguenze, con legami sempre rescindibili, senza nulla che abbia a che fare con la stabilità, l'impegno duraturo?
E la nostra personalità vera, quella a cui accenna il filmato, dove finisce in tutto questo?
So che questo intervento potrà scatenare polemiche, ma temo che se non ci diciamo tutto, se non mettiamo in relazione i vari aspetti delle nostre vite, non potremo avere un quadro davvero credibile del reale.
Saluti
Daniela
Bello, avvilente, necessario. Grazie per questo primo passo.
RispondiEliminaFranca
Ho apprezzato veramente tanto i vostri sforzi nel sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo lo sfruttamento deplorevole della figura femminile all'interno dei media italiani ed è per questo che m'impegno a inoltrare il vostro documentario a quante più persone possibili.
RispondiEliminaConfido vi sia d'aiuto.
Con affetto,
Mirko Duradoni.
Grazie davvero per il vostro documentario.
RispondiEliminaLucido, vero, purtroppo triste come la situazione in cui versa la donna.
Io ho provato a dare una risposta alle vostre tre domande...per ora l'unica cosa che mi viene in mente è che l'unico potere che abbiamo è usare il nostro corpo come arma di dominio di quei ristretti spazi, quei minuscoli momenti in cui siamo noi a comandare.
Ovviamente, è un'arma a doppio taglio che ci lascia più oppresse e infelici di prima.
Spero che le cose cambino, al più presto, anche se ho paura di non vederlo mai questo cambiamento.
Ho pianto durante la visione. Ieri a mensa ho sbottato: "noi donne dovremmo scendere in piazza ogni giorno". Oggi un collega e amico mi ha passato il link e devo dire che non mi sono sentita innocente. Ma non mi è passata la voglia di andare in piazza o di pensare azioni collettive per una causa che non possiamo perdere..... GRAZIE. Diffonderò al mondo! Alessandra
RispondiEliminagrazie per il vostro lavoro. E' stata una visione che mi ha procurato un bel po' di nausea. Ho due figlie di 10 anni e rabbrividisco al pensiero che possano un giorno identificarsi con i modelli proposti da questa tv spazzatura. Cerco ogni giorno di spiegare loro che il rispetto di sè, lo studio, la competenza e la cultura sono i valori sui quali fondare un'esistenza degna di essere vissuta. Ma a volte sembra una lotta improba. Basta che una sera, dai nonni vedano, che ne so, veline e paf.... Il modello tutto tette e sorrisini prende il sopravvento... Ribellarci. Certo. Ma come, dove? Qual è lo spazio pubblico che abbiamo a disposizione per contrastare a tanto schifo? Ora che anche le istituzioni sono rappresentate da ex veline calendariste, quali sono gli spazi che abbiamo a disposizione per portare avanti il nostro essere contro il loro apparire??? Certo, il piccolo costante lavoro domestico è importante. Ma... anche l'ambizione di oneste ragazze si scontrerà un giorno con quella di ragazze pronte a tutto pur di... e allora a cosa sarà servito? Ad aumentare l'umiliazione. Sinceramente molto spesso auguro alle mie figlie di diventare adulte (con tutto il significato che questa parola porta in sè) fuori da questo paese. Con affetto Marta
RispondiEliminaAbbiamo paura di essere relegate tra le invisibili, forse? E' la prima risposta che mi viene.
RispondiEliminaDovremmo trovare il modo di scardinare questa invisibilità, e di riaffermare l'"esistenza" dell'immagine delle donne normali: e su questo dovrebbero farsi un esame di coscienza tutte le redattrici di riviste femminili, che contribuiscono al renderci(rendersi) invisibili.
Anche su quelle riviste che pretendono di collocarsi ad un certo livello l'unica immagine di donna ultraquarantenne che si può trovare (escluse le varie sharonstone ritoccate con Photoshop per sembrare ventennni) serve ad illustrare una pubblicità per la prevenzione del cancro al seno?!?
Reagiamo, invece!! Scendiamo in piazza, organizziamoci!! Vi prego, facciamolo!! Vi prego, vi prego, vi prego!! Parliamone, discutiamone!! Fate un salto nel mio blog, e parliamo,parliamo, parliamo. Vi prego. Non facciamo andare tutto in fumo... Questo bel documentario avrà senso solo se NOI faremo qualcosa, contro questa mistificazione della realtà.. Vi aspetto!
RispondiEliminaPALUMBA.Non regiamo perchè quelle, si suppone, non siamo noi ma creature felliniane solo perchè sono chiuse dentro una scatola chiamata tv quindi altro da noi....Invece ci hanno ridotte a incontrare le nuove mostruosità anche per strada, tutti i giorni, e nella mente e nei modi del cittadino che purtroppo ci rappresenta come intera popolazione essendo il nostro capo di governo.Mi chiedo sarà già troppo tardi per svegliarsi da questo incubo???
RispondiEliminaIl documentario è il miglior lavoro televisivo che ho visto da un bel pò di tempo.Il commento troppo intelligente per le varie Perietti...A proposito ho visto la trasmissione e ho trovato inopportune le presenze di due scialbe mistificatrici dei loro corpi. Anche quel Lanza non era meglio lasciarlo dove sta? Avrei voluto sentire la voce di donne giovani e vecchie incontrate in strada.Mi piacerebbe far vedere questo video ai mie studenti(hanno 17/18 anni). Senza aprire un dibattito dopo. Visto il film non c'è niente da dire.
RispondiEliminasentivamo il bisogno di nuove passionarie con passato e presente(?)in mondadori.....................
RispondiEliminaGrazie per la vostra lucida denuncia!
RispondiEliminaCondivido che il mezzo televisivo ha modificato il nostro "percepirci". Non riusciamo più a vederci, se non attraverso gli OCCHI MASCHILI..
Consegnandoci balbettanti e inermi nelle loro mani..!
Anche le QUOTE ROSA vengono scelte con lo stesso criterio ed è tutto dentro alla attuale logica generale che esclude la sostanza (Vita) e celebra il simulacro (Morte).
Continuiamo a parlarne !! E' già qualche cosa...
E poi magari fare una settima al mese di "TELEVISIONE SENZA!"..
Grazie!
Ho avuto modo di venire a conoscenza del vostro documentario vedendo l'Infedele. La mia visione del documentario si è quindi integrata con le tante considerazioni fatte ascoltando gli interventi di quella trasmissione, che, a mio giudizio, non ha ben centrato il tema nel rapporto con il berlusconismo, che andrebbe molto meglio indagato per quanto ha teso a sopire ogni pensiero critico e ogni tensione all'agire da protagonisti. Credo che dobbiamo riflettere sul tema del "ruolo" della donna nel contesto televisivo, inteso come specchio di modelli indotti/acquisiti, considerando anche i "ruoli" maschili: accanto alle veline abbiamo i calciatori o i bellocci anch'essi quasi sempre senza cervello o con il mito dell'auto più fiammante. Anche il modello berlusconiano dell'eterna giovinezza è da inquadrare in questa riduzione della persona a corpo, o meglio a immagine stereotipata e va indagato in se', perchè accanto alla demonizzazione della naturalità femminile c'è anche la demonizzazione dell'invecchiamento. E' chiaro che per quanto riguarda la donna il problema è notevolmente ingigantito e chi ha vissuto le lotte di liberazione ed emancipazione rimane attonita nel vedere le odierne "maschere" e "pupe", che rivendicano la loro libertà di piacersi/e. Il problema per me, donna di sinistra, è che non individuo più luoghi di riflessione e di confronto. C'è un'assuefazione ai modelli berlusconiani che purtroppo invade anche la sinistra che rincorre e non anticipa, che non è in grado di affrontare con originalità ed autonomia le trasformazioni sociali.
RispondiEliminaIl problema per me sta proprio nella riduzione all'immateriale, al virtuale del berlusconismo su cui esso fonda la capacità di annichilire ogni espressione concreta dell'agire. La diabolica forza di questa mefistofelica operazione sta nella "second life" in cui riesce a sospingere tutti, soprattutto i giovani, essendo riuscito a coinvolgervi trainer anche di mezza e terza età e purtroppo anche tante donne. La lotta per "esistere" di ciascuno, soprattutto delle donne e dei giovani, così penalizzati da una società che nega loro un ruolo di protagonisti, diviene più approcciabile se si dirotta verso l'"apparire", visto che non si può "essere". Da vittime accettano di illudersi di poter essere carnefici e di avere chances per competere, agendo sulle uniche armi che hanno: i loro corpi e i loro volti. Manipolandoli, scolpendoli, tatuandoli, stressandoli, pensano di essere artefici della loro vita, ma... hanno consegnato l'anima al diavolo. Soprattutto non colgono di aver venduto allo sfrenato e competitivo individualismo la possibilità di far leva sull'agire collettivo, sulla condivisione e ricerca di obiettivi comuni, traendo da questo impegno gli spunti originali su cui improntare la propria partecipazione attiva al contesto sociale, per trasformarlo secondo i propri e altrui bisogni. Inoltre la virtualità, l'illusione di poter avere successo semplicemente con il potersi "mostrare" ha generato forse il vero più grande problema: oggi è difficile anche "costruire" il problema, primo ed indispensabile passo per "definirsi". Se il problema è il lavoro, la casa, l'auto, ma non il proprio diritto al lavoro che piace, alla casa dove voler abitare, ecc. e quali spazi e strumenti si hanno per traguardare questi diritti e soprattutto che questi diritti sono propri perchè sono di tutti, è chiaro che si cerca il mezzo più semplice per avere non i diritti, ma i beni, anche a discapito degli altri, accettando le scorciatoie suggerite da chi non vuole che vengano garantiti diritti, ma vuole far gareggiare tutti verso premi elargiti.
Concludo ringraziandovi per gli spunti di riflessione indotti, seppur dolorosi, ma che saziano la fame di confronto, di sete di emancipazione e libertà che ancora pervade tante di noi che abbiamo "voluto" attestare il nostro protagonismo e la nostra libertà nel corpo e nell'anima nelle varie fasi della nostra vita, appagate dai successi, ma anche dalle batoste perchè le abbiamo sempre messe nel conto, non volendo avere sconti da nessuno, nel rivendicare i nostri diritti. Un saluto affettuoso e un grazie di cuore. Anna S
BRAVA Ho saputo del documentario dalla trasmissione di Lerner. Vorrei ricordare il saggio di K. Popper "televisione cattiva maestra" agli intervenuti al programma che sostenevano che l'innocenza della TV fingendo di dimenticare che è stata la babysitter delle nuove generazioni. Condivido l'osservazione di chi si oppone alla proposta di un modello unico da seguire. Sottolineo la mia preocupazione, che spero condivisa, sul malessere sociale che emergerà sarà il solo ad essere proposto e quindi inseguito. Per rispondere al quesito iniziale credo che ci siano pochi ad indignarsi perché, nostro malgrado, nel modello "vincente" si identificano molti. Forse siamo un popolo molto vecchio anagraficamente che però non si rassegna al passare degli anni... e questo non è certo un complimento. Lore Vicenza
RispondiEliminaHo visto la puntata de "l'infedele" è ho apprezzato il vostro intervento e ora,ancora di più ,il vostro lavoro di sensibilizzazione e riflessione.
RispondiEliminaHo 59 anni e una figlia di 21 (molto graziosa)che,per fortuna,dopo il diploma lavora come commessa e non cerca scorciatoie.
Si rischia di essere banali ma è sconfortante e deprimente assistere a questa generalizzata perdita di dignità e valori;grazie ancora e non arrendetevi.
Marco - Padova
Finché rimarrà l'alibi secondo cui è il pubblico che richiede questo genere di programmazione, difficilmente si potrà risolvere questo problema. Documenti come questo sono un passo avanti nel tentativo di modificare il sistema, ma secondo me alla base di tutto ciò c'è anche la carenza di cultura. Una diffusa superficialità fa credere che il modello proposto oggi dalla TV sia l'unico possibile.
RispondiEliminaLaura
Cara Lorella, dobbiamo stringere un'alleanza tra persone serie. Io sono disponibile fin da subito. Sono convinto che ci siamo molti uomini seri e molte donne serie. Cerchiamo di collaborare assieme e vedrai che le cose cambieranno in modo radicale. Per prima cosa, bisogna convincere molte donne e molti uomini a votare le donne (alle prossime elezioni), e quando certi uomini cominceranno a capire che stanno cambiando le cose, faranno un esame di coscienza ( sempre se ce l'hanno). Ho letto che molta gente si definisce di destra o di sinistra. Per me esistono solo i democratici e gli antidemocratici. Tra i secondi (antidemocratici) annovero i maschilisti. Quelli che non hanno pudore e non rispettano gli altri (di qualsiasi sesso sono). E poi per mettere in ginocchio persone come l'attuale ................... non bisogna più parlare di lui. Da buon narcisista vuole sempre essere al centro dell'attenzione ed ignorarlo lo si distrugge. Ieri sera sul programma della 7 c'era un suo scudiero che lo difendeva a spada tratta. La conduttrice (Lilli Gruber) è rimasta senza parole. Rosi Bindi non attaccava nessuno e quest'uomo voleva aver ragione anche se nessuno lo insultava o redarguiva. Ora ignorandoli, questi crollano come neve al sole. Per finire (altrimenti sono troppo pesante), bella figura ha fatto il premier oggi quando ha detto l'Aquila: (Corriere della Sera)Abruzzo, 25 aprile. La voce del premier Silvio Berlusconi risuona nitida tra le macerie di una chiesa, poco prima di una foto assieme ai vigili del fuoco e agli uomini della protezione civile. «Posso palpare un po’ la signora?», chiede sorridendo il presidente del Consiglio. Questo è l'uomo che ci governa. Ciao, Gianni
RispondiEliminanon mi piace per nulla questo discorso. trattate le donne che liberamente decidono di usufruire della propria immagine estetica come delle celebrolese incoscienti. una donna adulta che va in tv provocante lo fa per libera scelta, la tv è uno strumento, la donna un essere umano con coscienza. voi avete invertito la donna come strumento e la tv come un essere vivente.
RispondiEliminaLa mia e' stata sempre una famiglia "di donne": una zia suora laica, una nonna separata quando era ancora incinta (nel profondo Sud degli anni 20!!!), una mamma rimasta vedova a 28 anni...sono cresciuta in un collegio di suore. Da tutte loro ho imparato a contare solo sulle mie forze, sulla mia indipendenza, sulla mia liberta'. Ad esserne fiera. Il femminismo degli anni 70 non ha fatto che rafforzare le mie convinzioni. Sono diventata giornalista in un mondo, allora, tutto maschile. E quando, negli anni '80 (ri)cominciarono le offensive in tv "sul corpo delle donne", durante una trasmissione chiesi a Dacia Maraini che fine avesse fatto il femminismo. Rispose:" e' un fiume carsico, prima o poi riaffiorera'". Non so se sia un'illusione. Certo e' una speranza.
RispondiEliminariprendendo il commento dell'anonima qui sopra, Lidia Ravera ha dato recentemente la stessa definizione di femminismo come "fiume carsico".
RispondiEliminaSe non riaffiora ora, quando?
grazie di cuore. Una donna.
RispondiEliminaGrazie, infinitamente grazie, per l'intelligenza e il coraggio del documentario, tragico, disperante, bellissimo. Sono un'insegnante di pedagogia di un liceo di Genova frequentato da moltissime ragazze con le quali ci occupiamo specificamente di educazione e comunicazione. Sfrutteremo anche l'occasione del Festival nella nostra città e spero di poter avviare un'elaborazione didattica originale sul tema mettendoci tutte/i in gioco. Grazie!
RispondiEliminaHo seguito con interesse il dibattito su La7 - L'infedele - dove è stato presentato il suo documentario. Ho finito di vederlo per intero in questo momento e non le nascondo che le emozioni che mi ha provocato sono le stesse provate durante la visione del programma di Gad.
RispondiEliminaSconforto, indignazione, avvilimento, sofferenza, desolazione e DOLORE!
Dolore per l'umiliazione che si prova come donna, madre, moglie.
Ha ragione, la donna oggi, con le sue "INDEGNE" rappresentanti del mondo dello spettacolo e politico si è venduta, ha mercificato se stessa e la sua dignità, per cosa? Denaro, fama, popolarità, passaggio da casta a casta.
Questi gli obiettivi delle donne d'oggi? Essere un PRODOTTO, questo siamo diventate?
Sì, la politica ha seguito questa idea, apparire, mostrare il falso, mentire, nascondere la realtà.
E noi? Quelle reali, vere, rugose, fatichiamo: lavoro, casa, figli, genitori malati, burocrazia, solitudine, indifferenza.
Il degrado a cui assistiamo impotenti quotidianamente è demoralizzante e non può che peggiorare. IL PROLASSO CIVICO E' IL PERNO SU CUI SI BASA QUESTO DISGRAZIATO PAESE ... e, con rammarico, dobbiamo ringraziare noi stessi/e, la nostra noncuranza, disattenzione, menefreghismo, apatia nell'opporsi, indignarsi, PARTECIPARE.
grazie, ne avevamo bisogno. Sono mamma di due figli maschi (la mia vera sfida!) e di una bambina che ha compiuto ieri un anno. Ho a che fare con bambini piccoli anche per lavoro (scuola dell'infanzia) e mi piacerebbe che qualcuno facesse una ricerca precisa su come vengono plasmate e omologate le menti giovanissime da questa televisione.
RispondiEliminaEcco, ti incollo quello che postato giusto ieri sul mio blog
Francesca oggi compie un anno.
Dopo due figli maschi mi ritrovo a riflettere sul significato dell'essere madre di una bambina. Di una futura donna.
Sono figlia del femminismo e mai mi sarei aspettata di vivere con mia figlia un mondo intrinsecamente più maschilista di allora.
Un mondo in cui esistono, per esempio, bikini per neonate. Un mondo in cui ancora le insegnanti di scuola dell'infanzia dividono i giochi dei maschi da quelli delle femmine. Un mondo in cui i modelli delle giovani protagoniste dei cartoni animati sono ancora delle principesse sfigate che ottengono qualcosa solo grazie alla loro bellezza e al loro essere remissive. Un mondo in cui un capo di governo invita a sposarsi con un miliardario per uscire dal disagio della disoccupazione. Un mondo in cui anche se non vali niente basta essere belle e disponibili per ottenere una candidatura. Un mondo in cui a parità di competenze e di rendimento lavorativo una donna guadagna meno di un uomo. Un mondo in cui alle donne è concesso di lavorare ma non viene loro riconosciuto il valore del lavoro di cura.
Un mondo in cui insomma devi essere sempre allegra, disponibile, brava lavoratrice, prenderti cura dei tuoi figli e degli anziani di casa, senza smettere mai di corrispondere al modello estetico diffuso, soprattutto, altrimenti rimarrai sola.
E questo solo parlando del mondo a noi conosciuto e vicino.
Auguri piccola, la tua mamma ti dona il suo impegno per farti vivere un futuro migliore di questo presente.
Intanto, fortuna tua, ti è toccato un papà che condivide tutto questo. E due fratelli grandi che speriamo siano per te un buon esempio maschile.
Non molto tempo fa, per una piccola casa farmaceutica, mi ha chiesto di trovare una foto di donne in età da menopausa da utilizzare nella pagina del loro sito Web dedicata ad un prodotto naturale per alleviare i sintomi che alcune (non tutte!!) hanno in menopausa.
RispondiEliminaAvevo trovato una foto con due donne molto belle, intorno ai 50-60 anni, con i capelli brizzolati, attive, che si divertivano e scherzavano tra loro su una spiaggia da VIP.
Bene, sapete che è successo? Il cliente mi ha chiesto di utilizzare foto con donne intorno ai 25-30 anni, naturalmente senza rughe e capelli neri. Il motivo? Le donne di 50-60 anni devono pensare di tornare giovani di 25 utilizzando quel prodotto!!!
Davvero siamo così stupide da crederci, o sono gli uomini che ci considerano così stupide da credere a siffatto miracolo?
Rita
Bellissimo documentario. Davvero complimenti per il bel lavoro!
RispondiEliminaLo dico sempre anche io... la televisione ha deformato la nostra percezione della realtà, e le donne sembra non si vogliano ribellare a questa nuova forma di schiavismo, ma al contrario la sfruttano. Che tristezza infinita...
Ho seguito con grande interesse l'infedele di lunedì scorso e subito ho cercato il vs documentario. Credo che la trasmissione abbia avuto successo non per la presenza di persone del mondo dello spettacolo, ma perché l'argomento morde la carne viva delle donne italiane! Quanto all'argomentazione sentita in quella sede che all'estero è lo stesso, beh, consiglio a chi lo ha affermato di farsi un giretto per le tv europee o americane. All'estero si fa una distinzione netta tra "pornografia" (e canali tv pornografici o a luci rosse)e tv "normale". Si accorgeranno che l'Italia rappresenta un'anomalia aberrante. Buon lavoro
RispondiEliminaNadia Butini
Sono una studentessa di 20 anni e abito in Inghilterra.Guardando la televisione inglese tutti i giorni concordo con nadia quando dice che non e` vero che la televisione e` uguale ovunque.Io qua mi sento quasi liberata,liberata da un modello pesante imposto dalla televisione italiana,e di conseguenza dalla cultura italiana.Un modello che crea dubbi sull' identita` di ogni donna e sulla propria idoneita` all'interno della societa`.Ho sempre guardato la televisione tenendo presente che si trattasse di un circo e non rispecchiasse la realta`,ma nonostante questo e` stato inevitabile non chiedermi se anche io non dovessi avere un corpo ai limiti dell'anoressia come quasi tutte le donne dello spettacolo hanno.Come mai non veniva rappresentata una donna piu` simile a me,normale,vera?Ero forse io che non andavo bene?Le donne di successo in Italia sono queste,e ora non bisogna attenersi a questo modello solo per lavorare in televisione ma anche per entrare in politica!Perche` la donna italiana non puo` essere brutta,la sua esistenza e` ridotta al ruolo di allietatrice dell'uomo,le sue opinioni non sono d'interesse,l'unica cosa che deve fare e` ridere.Questo e` perche` la vera donna fa paura e vogliono convincerci che questo(il modello velina) e` come dovremmo essere.
RispondiEliminaE` proprio vero che la gente e` cosi` asuefatta che neanche se ne accorge,tutto sembra normale..anzi,mi e` capitato piu` volte di discutere con delle persone riguardo proprio al fatto che mi sentissi offesa da come la donna venisse rappresentata in televisione e di sentirmi dare della bigotta.
Qui non si tratta di essere bigotti o meno,si tratta di sentirsi rispettate come esseri umani alla pari degli uomini con idee,opinioni e anche rughe!
grazie qui grazie lì. ma son le donne che hanno deciso di ridursi così! ma perché sta paura di fare una sana autocritica che le donne usano il proprio corpo e la propria immagine attraente per fare soldi grazie alla tv?!una velina ha confessato di aver guadagnato la bellezza di 170.000 euro per un calendario sexy. ha aggiunto: "con un lavoro normale ci avrei messo tutta una vita a fare quei soldi". se si parla di dignità, umiliazione dell'immagine - TUTTA - femminile, è colpa delle donne che scelgono tale compromesso, non della tv che è un mezzo per far soldi. non siamo ipocriti. io la tv oramai non la vedo più. ma incaccchiatevi con chi ha la responsabilità di tali scelte. se è poi lecito incacchiarsi con le scelte libere altrui.
RispondiEliminaGrazie Loredana. Ho appena visto il tuo (vostro) lavoro, è tragicamente interessante.
RispondiEliminaHo limitato l’orrore per questo tipo di rappresentazione della donna riducendo al minimo il mio rapporto con la tv, ma ho una figlia di 10 anni e lei non può ancora filtrare e metabolizzare questo diluvio di oscenità.
Ariel Levy in “Sporche femmine scioviniste” sostiene che: “ A differenza delle donne che erano già adulte ai tempi del movimento femminista, o se non altro quando il messaggio femminista era ancora vivo nella memoria della nazione, le adolescenti hanno solo il presente. Non hanno conosciuto un periodo nel quale (…) le adolescenti non si rifacevano il seno, quando le pornodive non erano in cima alle classifiche, quando le spogliarelliste non godevano di tutta questa popolarità (…). Niente di tutto ciò appare “ironico” agli adolescenti, perché è la sola realtà che conoscono e non c’è nessuno sfondo di idealismo a smussarla..."
Certo, io cerco di trasmetterle un’immagine di donna diversa (e non solo perché sono alta 1.50 per 52 kg), ma è dura.
La domanda è cosa possiamo fare? Tu hai già fatto molto, ma dopo aver “blobbizzato” il meglio (il peggio) di queste donne mutanti (nel senso che mi sembrano sempre meno umane e non solo per la plastica che hanno in corpo) possiamo trovare, definire e soprattutto eroicizzare un’immagine (una sostanza) di donna diversa?
Ad esempio, c’è un brand che ha proposto un modello diverso di bellezza (e dunque di donna) e, anche se lo scopo è quello di vendere cosmetici, trovo sia un ottimo spunto. Ti allego i link, anche se probabilmente li hai già visti. Grazie ancora, buon lavoro. Lucia
link campagne Dove
http://www.youtube.com/watch?v=vilUhBhNnQc
http://www.youtube.com/watch?v=iYhCn0jf46U
http://www.youtube.com/watch?v=321Kb8pBu5s
http://www.youtube.com/watch?v=gUsKIApTewQ&feature=related
E veramente preccupante quanto tutto sia diventato come
RispondiElimina“un Darwinismo ad oltranza”. Ritornando al discorso sulla selezione della specie, evidentemante il maschio alfa ha e fa la preferenza delle donne piú dotate fisicamente. Avevano tentato i Nazisti con la selezione della razza ariana. E Mussolini riportava i valori della mens sana in corpore sano con la GIL. Quello che mi fa orrore é che il 60% degli italiani abbia votato Berlusconi perché rappresenta proprio il mito archetipico del maschio alfa italiano. Siamo tornati alla preistoria dell’umano é la sconfitta di qualsiasi significato che vada oltre il “come ci si presenta” e chi ti raccomanda. E’ questa la triste realta’ di questa classe dirigente. Certo che anche la sinistra ha le sue veline, anzi questo fatto del look, dei giovani, comincio’ ad aleggiare nel vecchio PSI di tangentopoli negli anni 80. Come si definiscono i meriti delle persone, come si seleziona un dirigente politico? La meritocrazia in Italia non é mai esistita é tutta culi e tette e raccomandati. Siamo ancora in cerca dell’identitá nazionale dal dopoguerra in poi e non la abbiamo ancora trovata. Io vivo a Londra da 13 anni e non mi sono maI sentita tanto in esilio come adesso...UN GRAZIE INFINITO AGLI AUTORI DEL DOCUMENTARIO, Magda
Pos
Ho guardato il filmato e sono rimasta colpita,sono le stesse cose che penso io.
RispondiEliminaPerò il maschilismo regna sovrano , sono gli uomini che purtroppo ti fanno lavorare,perchè le donne stranamente ti segano le gambe sul nascere ; la reazione e' quella di subire perchè altrimenti i maschi ti licenziano,e se non fai la "carina" con loro ti chiamano FIGA DI LEGNO , su Faceboock esiste proprio un gruppo di questo genere dove scrivono anche donne.
LE AMICHE SI AMANO PERO' SI INVIDIANO,GELOSE E AMBIGUE SPESSO SI TRADISCONO ! , era la frase di una canzone di Paolo Vallesi, anche nei testi delle canzoni si cita spesso la Donna , in tutte le sue forme : Ligabue ,in una canzone dice o Troia o Sposa ; Zucchero cantava Donne la frase che diceva :Negli occhi hanno gli aeroplani per volare ad alta quota dove si respira l'aria e la vita non e' vuota ( certo perchè dietro al sorriso di una donna ci puo' essere sofferenza).
Mia Martini cantava gli uomini non cambiano : ed è vero non cambieranno mai , ma finche' certe cose non partono da noi e se al potere televisivo ci fosse una donna disinteressata così come in politica le cose si muoverebbero.
Sulla rivista Vanity fair , Vanessa Incontrada , lo aveva detto , e tante donne la deridevano su vari blog ,avevano preso la cosa come sport,( perche' considerata grassa ),io la trovo ammirevole , e' vera così come è vero che si lascia prendere a pesci in faccia da Bisio , ma quante avrebbero la faccia tosta (anche se pagate)di fare una cosa del genere? , poche , mi auguro che lei e altre come : la Gabanelli , Serena Dandini,la Cortellesi, la Litizzetto....
Siano un esempio ; gli uomini senza le donne non possono esistere , ma le donne non devono farsi la guerra perchè altrimenti....
Lo scopriremo solo vivendo
Giordana
Grandi!
RispondiEliminaHo appena finito di vedere il filmato e mi chiedo: ma io ho paura? Voglio reagire? Come? Il fatto è che le donne a volte si autoescludono perchè devono occuparsi, di figli, anziani, casa e ....SPESA! Beh, se c'è un messaggio chiaro che ci viene dalla televisione è sicuramente quello di dirci cosa comprare. Beh, forse dovremmo iniziare a non comprare quello che viene pubblicizzato durante i programmi che umiliano in qualche modo la dignità delle donne. Siamo il 60% degli utenti, ma con un potenziale di acquisto molto alto, visto che spesso compriamo per tutta la famiglia. Questo la televisione non ce lo può dire. Io penso che i soldi non sono nè buoni nè cattivi, ma dipende da come uno li si usa....o li si guadagna. Non penso neanche che le ragazze più giovani vogliano fare tutte le veline, perchè essendo una ricercatrice universitaria posso vedere che il numero di donne che studiano ingegneria, medicina e altre facoltà che prima erano in larga maggioranza 'maschili', aumenta ogni anno. Queste donne, però, si fanno sentire e vedere di meno. Non mi piace criticare le 'bellone' della televisione, perchè se ci focalizziamo sul loro silicone non ascoltiamo quello che dicono e quello che pensano e, anche se a qualcuno può sembrare strano, forse qualcuna qualcosa da dire ce l'ha, ma non le viene data la possibilità di esprimersi senza stupide ironie. Se noi donne parliamo dei 'prosciutti' veri o pompati che vediamo in televisione, vuol dire che stiamo al gioco. Abbiamo un cervello ... usiamolo per cambiare le cose. Abbiamo i nostri soldi ... usiamoli in modo coscienzioso. Abbiamo anche i soldi di nostro marito ... beh, a 'sto punto usiamo in modo coscienzioso anche quelli ;-).
Io penso che questa mercificazione ed umiliazione della donna sia sostenuta x tenerci lontane dal potere. Se no dove si spiega che ora questo si diffonde in politica: il cui la tendenza ha un nme: Mara C. alle pari opportunità..ma pari opportunità di che?
RispondiEliminaun bel pugno nello stomaco. sono anni che non vedo la televisione quindi è stata una amara conferma di quello che potevo captare dalle esperienze di coloro che avevano già sperimentato queste immagini in tv. sono davvero offesa e umiliata. a volte penso di essere anche io priva di identità, alla costante ricerca di quello che piace agli occhi degli altri senza riflettere su ciò che vorrei essere io davvero. dobbiamo riprenderci la nostra anima. credere che un altro modello di donna sia ancora possibile!!!RISCATTARCI
RispondiEliminaComplimenti per questo capolavoro di documento.
RispondiEliminaE' la tv che sta generando tutte queste faccie 'non volto', corpi 'carne da macello'
Si, anche nella vita reale le donne si ritoccano, ma la percentuale e' molto bassa, invece, in tv, quasi tutte le donne che vi compaiono si ritoccano, e cosa ancora piu' sconfortante, anche ragazze giovani, belle.
Se invece analizzate la situazione al maschile, noterete, che anche l'uomo che per lavoro compare in video tende ad annullarsi, a essere un 'essere non essere', nella stragrande maggioranza dei casi si autocensura, non dice e non fa nulla che possa irritare la controparte, cioe' il superiore, il padrone della tv.
E' come se, in questo momento, per vivere, la tv, necessita di uomini e donne 'zombie', senz'anima.
Tommy.
Palermo
Ottimo documentario. Credo che potrebbe essere arricchito da un confronto con cio' che accade all'estero e dell'analisi della dinamica cinematografica degli ultimi 30 anni. Vi e' certamente un accenno a Pasolini, tuttavia occorrerebbe rimarcare il degrado del cinema come veicolo di idee. Riguardo le domande che vengono poste alla fine del documentario, mi chiedo come si possa intervenire per cambiare questa degenerazione sociale. Credo che questo sito sia un buon inizio, che il monitoraggio e la pubblicazione su youtube dei casi eclatanti sia ottimo, ma credo anche che questo lavoro che avete svolto, per non andare perduto, debba essere sostenuto da un comitato ed un movimento di sensibilizzazione culturale permanente.
RispondiEliminaHo ripensato alle Lettere di Rilke, mentre guardava un vecchia e si chiedeva quanta bellezza c'era in quel volto.
Gianni
Complimenti, davvero per questo bellissimo documentario che mi ha sconvolto in quanto mi sono accorta di essere purtroppo abitua a tutto questo. Sono francese, mi sono trasferita in Italia 8 anni fa. Ricordo adesso che non riuscivo a guardare la tv, mi faceva schifo l'immagine trasmessa delle donne... mi arrabbiavo, gridavo, mi vergognavo, provavo a fare capire al mio compagno e a mio figlio quanto fosse sbagliata questa tv. Ma poi è successo qualcosa di strano: mi sono abituata, man mano, col tempo questo flusso di immagine di noi donne mi è diventato familiare e non mi sono lamentata più.
RispondiEliminaMi sono emozionata tanto vedendo "il corpo delle donne" ricordandomi il mio iniziale disgusto. Mi venne in mente la storia della rana lessa: se mettiamo una rana in un recipiente pieno d'acqua fredda la rana è contenta. Mettiamo il recipiente sul fuoco, e mentre sale la temperatura la rana pensa "è un po più calda ma non è poi cosi male" fino al punto in cui la rana sviene e muore senza nemmeno accorgersene. Se l'avessimo buttata subito nell'acqua bollente sarebbe uscita subito. Siamo tutti come le rane, accettiamo i cambiamenti specialmente quando ci vengono presentati gradualmente, senza protestare, senza ribellarsi, fino a quando questi cambiamenti ci uccidono.
Questo vale per le donne, per la politica, per l'ambiente...
Grazie per avermi svegliata, perché questo non è un sogno ma un incubo.
FINALMENTE!
RispondiEliminaSono anni che dico le stesse cose e nessuno mi fa caso!
Io vivo all'estero da più di 10 anni e ho cominciato a notare questa tendenza qualche anno fa, ma è evidente che risale a tempo prima, solo che ora è non "una tendenza", ma "la tendenza". Anzi più che tendenza è ormai lo stato delle cose. Quando ne parlavo con amiche e familiari (donne) in Italia, nessuna sembrava farci caso, né considerarla una cosa importante. Sono contenta se ne sia parlato in un programma serio e che cominci il dibattito. Era ora.
In questi anni ho provato a scriverlo a diversi giornali o a blog. Per esempio al seguitissimo "Italians" di Beppe Severgnini. NIENTE, mai pubblicata.
A proposito, qualcuno parlava di estendere la critica alla rete. Io dico anche ai giornali, specie nella loro versione Internet. Il Corriere della Sera, un esempio (negativo) per tutti: la prima pagina è infarcita di foto ragazze avvententi e poco vestite. Non se ne può più. Altra grande delusione: L'Unità. Direttrice: Concita De Gregorio, una donna. La campagna pubblicitaria del nuovo formato mini è stato PER MESI un bel culetto in minigonna. MA PERCHÉ ? Una prima pagina dedicata alla violenza sulle donne era un bel corpo femminile nudo in croce. MA PERCHÉ ? BASTA !!!
Io ho già pubblicato il link al suo documentario sul mio profilo Facebook. Segnalerò anche il suo blog e ne sarò fervente seguitrice. Complimenti! Isabella
Complimenti per il bel lavoro. Mi piace pensare che le donne, o prima o poi, capiranno che non sono costole di Adamo, ma esistono di per sè. Forse, in quel momento, il recupero della propria irriducibile soggettività diventerà un valore irrinunciabile che val la pena difendere. Sono altrettanto sicura che, accanto a loro, ci possano essere uomini capaci di trovare la bellezza di una relazione profonda con il femminile che vada aldilà delle tette.Auguro a tutte ed a tutti di sviluppare la propria consapevolezza. Angela Andolfo Filippini
RispondiEliminaVedo oggi il vostro bel lavoro. Mi è apparso evidente che anche noi maschi, non molto diversamente dalle donne, in fondo, siamo prigionieri di una coazione a ripetere che, alla fine, non riesce a soddisfare ma genera frustrazione.
RispondiEliminaSono padre di due ragazze. Guardando il documentario e pensando a loro, il sentimento prevalente provato è stata la tristezza.
Giusta la denuncia, giusto il rifiuto. Ma non basta. Dicendo che non è sufficiente non voglio alzare il tiro per "uccidere" la denuncia sacrosanta che esprimete così bene. Sono una persona pragmatica. Constato però, che l'alternativa a questa vergogna non può che essere un sistema di valori di cui, ad oggi, non si vedono forse neanche i germogli. Marino
GRAZIE!
RispondiEliminaE' una riflessione seria. L'ho apprezzata molto e molto utile mi sarà nel mio percorso di autoindagine e accettazione.
Veramente un ottimo lavoro.
RispondiEliminaSplendida la frase di Anna Magnani !
Da maschio provo disagio e vergogna; da uomo adulto invece provo infinita gratitudine e affetto per le tante "persone" meravigliose che ho avuto la fortuna di incontrare, che sono e saranno sempre bellissime per tutto quello che fanno e che sono.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
RispondiEliminaVorrei poter fare qualcosa di concreto per diffondere il documentario farlo conoscere il piu' possibile e poterne discutere insieme.
Mi occupo di educazione e di economia alternativa e solidale e in special modo mi occupero' nei prox mesi proprio di donne del mondo e della loro cultura della bellezza. E' possibile usufruire di questo stupendo documentario in ambiti educativi e del mio lavoro? Anche all'universita' ? Ho diversi contatti per promuovere conferenze e iniziative.
Vorrei poter contattare direttamente Lorella Zanardo. Lascio la mia email antonellalbns@gmail.com GRAZIE GRAZIE Lorella
Ho visto tutto il filmato.
RispondiEliminaNe avevo visto aluni spezzoni in tv, e la cosa che mi aveva colpito di più erano stati i commenti del tipo "noi non vogliamo rinunciare alla nostra femminilità" - che nel sottotesto si leggeva "ragionano così solo le cozze".
Quel che mi ha impressionato di più oggi dopo la visione del filmato intero, è la quantità di queste immagini in ogni televisione.
Sarò pessimista, ma credo che siamo andate troppo avanti a farci del male, o meglio siamo tonate troppo indietro...
maria cristina
ho appena visto il documentario...vedere in sequenza quei visi deformati dalla chirurgia estetica è stato quasi uno shock...erano tutti visi che avevo visto già altre volte, ovviamente, e che in effetti già rivelavano "qualcosa di strano"; ma averli accostati li ha resi mostruosi.
RispondiEliminaGià questo sarebbe un buon motivo per spegnere la tv, non comprare il digitale terrestre e disintossicarsi.
Perchè non reagiamo? perchè anzi, invece di reagire, tentiamo di assomigliare a quei mostri? credo per paura di essere rifiutate, abbandonate e non amate.... e perchè è più veloce e semplice rifarsi la faccia che chiedersi se nella nostra vita va tutto bene, se siamo felici.
ci hanno insegnato che non si può non essere felici se si è belle...le belle principesse sposano il primcipe azzurro alla fine della favola! e sembra che anche il nostro presidente del consiglio contribuisca ad avvalorare questa tesi....