venerdì 3 luglio 2009

Metterci la faccia

Ha scritto Nadia Urbinati su Repubblica che, di fronte a quanto sta accadendo in Italia, il silenzio di noi donne ammorba l’aria.

Grechine e veline italiane si sono avvicendate negli ultimi tempi sui quotidiani di tutto il mondo, così come grechine e veline sono le donne che pullulano in tv e che vengono descritte ne IL CORPO DELLE DONNE.

Perché non ci ribelliamo? Perché non ci occupiamo della nostra dignità? Voci di critica, di sconcerto, di denuncia si sono avvicendate negli ultimi tempi, ma non sembra che basti.

Deve sentirsi forte lo sdegno e l’opposizione allo sfruttamento vergognoso del corpo femminile nei media, da parte di tutte le donne italiane, altrimenti le nostre denunce cadranno nel vuoto.

Lo dimostra il fatto che mentre protestavamo, probabilmente in pochi, è partita una trasmissione preserale che strumentalizza pesantemente il corpo femminile. Ai dirigenti di Canale 5 non deve essere giunta l’eco del nostro sdegno.

Di seguito il video di Sarabanda, il programma di intrattenimento trasmesso da Canale 5 dal lunedì al venerdì dalle 18.50 alle 20, condotto da Teo Mammuccari e Belen Rodriguez. La puntata che vedete è andata in onda il 19 giugno. In questa fascia oraria il pubblico comprende un’ampia percentuale di bambini e ragazzi.



Le immagini che vedete sono state trasmesse alle 19.40 circa. Subito prima il collegamento con il Tg5, condotto da Cesara Buonamici, con le anticipazioni delle notizie del telegiornale che va poi in onda alle 20.

Questa struttura, cioè le anticipazioni del tg mandate in onda subito prima della panoramica del lato B di Belen, vale per tutte le puntate e tiene incollato il pubblico traghettandolo all'edizione del giornale delle 20. I costi degli investimenti pubblicitari, come sappiamo, sono direttamente collegati alla percentuale di audience raggiunta.

Al lato B di Belen è affidato quindi il compito di rendere gli spot pubblicitari più remunerativi per l’azienda non facendo cambiare canale al telespettatore fino al tg.

Quante di queste immagini dovremo ancora vedere per uscire dalla nostra afasia? Quando arriverà l’immagine ultima che ci farà reagire?

Potremmo chiedere agli autori di Sarabanda Alvise Borghi, Riccardo di Stefano, Flavio Andreini e Alfredo Morabito e al regista Roberto Cenci di uscire allo scoperto e di motivarci la loro scelta:


- E’ necessario riprendere da un punto di vista ginecologico la presentatrice mentre sale le scale?

- Sono gli autori consapevoli che di là dallo schermo ci sono dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze?

- Si rendono conto che ciò che mostrano offende profondamente la dignità delle donne?

- Sono certi che l’auditel riporterebbe dati catastrofici di audience se la telecamera inquadrasse la figura intera di Belen anziché il suo sedere in primo piano e dal basso, fino ad intravederne la peluria?

- E le aziende che investono in pubblicità durante la trasmissione si rendono conto che le donne, le acquirenti dei loro prodotti lì pubblicizzati, potrebbero decidere di volere uscire dal silenzio che le immobilizza da anni e quindi non acquistare più i loro prodotti?


Ritengo impellente riportare in primo piano il lato A e cominciare a mettere la faccia in ciò che facciamo, assumendoci le responsabilità delle nostre azioni, iniziando da autori e registi di programmi televisivi.


48 commenti:

  1. sulla blogosfera qualcosa comincia a muoversi, e forse anche fuori, ora si tratta di usare tutti i media alternativi per diffondere questa iniziative spontanee di donne. se ti interessa appena un progetto che seguo e che è ancora in fieri, prende corpo (bella similitudine, prender corpo, vita, nascere...) ti faccio sapere.

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  2. Onde evitare ai miei figli un tale spettacolo la televisione è quasi sempre spenta ma sempre più spesso vedo su internet testimonianze di quello che viene trasmesso. Panzallaria una blogger che ha già avuto modo di dimostrare la sua creatività e la sua determinazione trasformando il suo blog in uno spettacolo teatrale, ha lanciato una proposta interessante in tal senso: Donne Pensanti

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  3. Sono indignata di fronte a tanto. E lo sono da un pezzo. Ma com'è che sia possibile una cosa del genere? Ma non c'è scritto da nessuna parte che va rispettata la dignià delle persone? Ma non c'è nessuno che controlla ciò che viene trasmesso e vi ponga un limite? Prima vediamo inquadrata la vagina di una ragazza e poi al tg ci sono notizie di aberranti stupri, per i quali c'è lo sconcerto generale.
    Ovvio che pur di ottenere soldi e guadagni incentivano pure la cultura dello stupro. Ma fino a che punto si può arrivare? Non ricevono multe per quello che ci propinano ogni giorno? E le donne di tutt'Italia, della politica e non, com'è che non agiscono seriamente per questa piaga sociale che ci sta portando tutti allo sfacelo?
    Cosa dice l'Europa di noi? Con che faccia L'Italia continua a mostrarsi così?
    Tutto questo è indecente, vergognoso! Lede la dignità della persona e ha risvolti sociali terrificanti.
    Facciamo qualcosa ma parliamo anche a chi può agire sul serio! Apriamo gli occhi a degli enti, a qualcuno che sta un po' più in alto di noi perchè queste oscene mostruosità smettano di bombardare i nostri cervelli 24 ore su 24!
    Facciamolo anche per i nostri figli, perchè non crescano in una società che relega la donna ad essere sempre e solo una escort!

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  4. "si rendono conto che le donne, le acquirenti dei loro prodotti lì pubblicizzati, potrebbero decidere di volere uscire dal silenzio che le immobilizza da anni e quindi non acquistare più i loro prodotti?"

    Purtroppo ritengo cio' altamente improbabile, per arrivare a questo occorrerebbe un elevato grado di consapevolezza e ho l'impressione che ancora dovremo scendere molti gradini nell'abbruttimento prima di poter (forse) cominciare a risalire.

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  5. Di fronte alle "nostre" considerazioni (del lato A) credo che per il momento il lato B sia nettamente vincente, per l'elementarietà del messaggio che però è strettamente legata al business, ch invece è molto razionale e soprattutto pratico. Dubito molto che gli autori e i registi si facciano certi scrupoli - si sa tutti hanno bisogno di lavorare - e se non sono allegri complici, si turano il naso come la maggior parte degli italiani sa fare molto bene di fronte al denaro sonante.
    Per le donne, vale il discorso della consapevolezza che dice Walter. La prima a rifiutarsi da farsi mettere una telecamera vaginale dovrebbe essere la Belen, ma anche lei che ne sa che così facendo rovina se stessa e le altre. Ci penserà quando sarà troppo tardi, forse.
    La mia proposta è di lavorare sulla consapevolezza delle donne, perhé riacquistino dignità del proprio corpo. E di lavoro ce n'è da fare...

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  6. Coloro che difendono di showgirl e ballerine, dichiara che si tratti di un trampolino di lancio per il successo. Ma a ben guardare il pubblico non conosce nemmeno il loro nome, non le conosce in quanto persone. Non risultano avere un carattere proprio, interessi o competenze. Queste ragazze diventano famose(o conosciute) solo nel momento in cui entrano a far parte del gossip o partecipano a un reality. La fama viene raggiunta ancora una volta in funzione dell'uomo. Se non fosse stata fidanzata con un calciatore di Belen non conosceremmo nemmeno il suo volto. E' inutile che ce le presentino continuamente come ragazze allegre e determinate, quando invece sono dei bambolotti in mano a conduttori maschilisti come Mammuccari. A proposito di questo, una qualsiasi donna conun minimo di dignità gli risponderebbe a tono davanti a tutta l'Italia.

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  7. Secondo me invece non è tutto da imputare alle donne, anche se certamente le giustificazioni non valgono più neanche per loro. Se fin da quando sono bambine sono bombardate da messaggi provenienti da un mondo maschilista, fatto dall'uomo per l'uomo, nel quale la figura femminile può farsi strada solo attraverso il suo fisico e non attraverso il cervello, si spiega perchè tante donne scelgano questa strada, che ai loro occhi appare la più scontata e semplice. Che poi gli autori e i produttori di programmi televisivi guardino all'audience è chiaro, ma questo non li autorizza a fare ciò che meglio credono senza render conto alla società civile. Allora farebbero ancora più ascolti scene di porno vere e proprie alle 18 del pomeriggio ma c'è un'etica da rispettare. Ecco, io credo che il limite tra decenza e indecenza sia stato passato da tempo, che il senso comune sia stato calpestato e che bisognerebbe intervenire con dei regolamenti che proibiscano questo svilimento della donna, come già detto, anche nella considerazione dei risvolti sociali del tutto biasimabili che determinati modelli alimentano.
    Negli altri Paesi non succede quello che sta capitando in Italia in qualsiasi contesto che si possa citare! L'Italia è un Paese retrogado e maschilista, la ruota del carro d'Europa, a mio avviso.
    Ovviamente bisognerebbe fare qualcosa a monte che apra gli occhi sia ai ragazzi che alle ragazze affinchè le cose possano indirizzarsi altrove.
    Certo che se il primo esempio ci arrivasse da chi sta ai vertici la cosa sarebbe più semplice. Ma tant'è.

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  8. è necessario portare avanti contemporanemante:

    -un lavoro costante sull'innalzamento del livello di consapevolezza intorno al tema della dignità femminile

    stilare un documento di denuncia contro la violazione del 3 articolo della Costituzione Italiana. Stiamo lavorando su di un tema di diritto costituzionale, nulla di meno. Non facciamoci imprigionare da termini come "pari opportunità" che in Italia non hanno presa. Tale documento verrà inoltrato alla Presdienza della Repubblica e alla Divisione competente della Comunità Europea.

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  9. Il bello (si fa per dire) è che i perlopiù innocenti cartoni animati del pomeriggio sono spesso - come si può apprendere sui forum dedicati - pesantemente censurati, per "proteggere i bambini". Programmi come quello argomento del post vengono invece mandati in onda a briglia sciolta, praticamente nella stessa fascia oraria.
    La domanda è: dove sono gli organi di sorveglianza? perchè viene permesso tutto ciò?

    Questo giusto per far notare quanto profondamente è penetrato in noi questo modello di televisione: è estremamente paradossale che un modello del genere coesista pacificamente con un protettivismo che rasenta il bigotto a volte!

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  10. si, daccordo, la ripresa dal basso è eccessiva, ma non esageriamo nemmeno nella critica...

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  11. Ma un bel culo è davvero "indecente"? Perchè? Perchè fa venire cattivi pensieri? E perchè sono cattivi i pensieri che riguardano il sesso? Perchè un bel corpo offende se visto nudo? In altre latitudini corpi mangnifici sono sempre nudi e nessuno pensa che ci sia da offendersi.. Il male non è mai nei corpi e negli oggetti ma nelle intenzioni

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  12. Te lo dico io cosa pensano di noi all'estero perche' ci vivo...dicono che l'Italia e' governata da mafiosi e mignotte. I culi e il sesso offendono quando sono messi nel contesto sbagliato mia cara Roberta e insegnano ai bambini che le donne servono solo a stare nude e quindi buone solo per il sesso e da qui nasce l'adulto stupratore perche' non conoscono la differenza.

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  13. Nessuno ha mai detto che i corpi nudi siano indecenti, anzi. Non c'è da vedersi del moralismo nelle nostre parole. E' la malizia che ci sta dietro, è il gioco di sottomissione e svilimento. Perchè poi il corpo nudo deve essere praticamente sempre e solo quello della donna?
    Non banalizziamo il tutto, cerchiamo di andare oltre e vedere i veri intenti -per l'appunto-, i modelli che si così creano e i risvolti socio-culturali.

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  14. Scusate ma di getto ..scrivo che mi fa schifo ...ho 33 anni 2 figli di cui una di 12 anni ho difficolta' a dare un buona educazuione ...perche' poi la realta' le persone educate e che hanno un po' di moralkita' le emargina....mia figlia dice e mi chiede ma mamma alla fine a cosa serve studiare per fare politica basta andare in giro nude ????



    che cosa le rispondereste ...


    IO SONO INDIGNATA E NON MI RASSEGNO MA E' DIFFICILE , TUTTO DIFFICILE ....

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  15. Lorella, voglio ringraziare lei e gli altri autori per avere realizzato e divulgato il documentario.
    Credevo di essere una donna sufficientemente consapevole di me stessa e del mondo, ma l'effetto di disgusto profondo, di commozione e indignazione che la visione del filmato mi ha provocato, da un lato mi ha dimostrato che evidentemente anch'io sono assuefatta, in parte ormai insensibile (tremenda, da questo punto di vista la realistica, cruda rappresentazione di insensibilità avvilita del brano di Bausch) allo tsunami così ben rappresentato, ma dall'altro lato mi ha fatto capire che posso ancora reagire con vitalità, energia, invece che - come da tempo ormai mi accade - isolandomi: rifiutando di partecipare, manifestando disprezzo, sentendomi superiore, per questo, e molto sola.
    Mi avete fatto venire voglia di fare qualcosa, invece di limitarmi a rifiutare.

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  16. Un giorno mia sorella minore che frequentava il primo anno di scuola medie mi disse:"Tu non sai come gira il mondo". Era un periodo in cui i miei genitori la sgridavano spesso perchè voleva le indossare magliette aderenti e truccarsi come le compagne. Si portava i trucchi nella cartella, si truccava a scuola e, ovviamente, prima di tornare a casa non riusciva a pulirsi decentemente. Dato che la cosa andava avanti da un po' decisi di parlarle dall'alto dei miei 16 anni:)Quando mi diede questa risposta ci rimasi male, lì per lì non dissi niente, ma poi mi ricordai che anch'io non accettavo volentieri critiche. Nonostante non seguissi le mode alle medie avevo un po' sofferto, d auna parte volevo essere come gli altri. Tornai in camera mia, mi venen in mente una cosa e otrnai da lei. Avevo paura per mia sorella. Le dissi che lei poteva andare in giro mezza nuda, truccarsi quanto le pareva, ma prima avrebbe dovuto imparare a conoscere se stessa e poi avrebbe avuto la libertà di mostrarsi come e meglio le pareva. Le dissi anche che lei non era "gli altri", ma diversa da tutti, come lo è ognuno di noi ed è questa la cosa più importante. Doveva farsi conoscere per altre qualità e non preoccuparso del giudizio di altri ragazzi che sono nella sua stessa situazione. Forse quando avrò dei figli mi scapperanno di mano, non lo so e spero di riuscire a farmi ascoltare. Ora mia sorella è cresciuta, ama ancora vestirsi bene e truccarsi in tutte le occasioni. Lo fa perchè si piace, ha buon gusto e non le interessa il giudizio altrui.Per di più dimostra a chiunque la incontri di essere una ragazza intelligente, generosa e piena di interessi.

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  17. E a proposito di lato B volevo segnalarvi questa notizia.

    http://www.affaritaliani.it/entertainment/lele_mora_culetto_oro250609.html

    Le foto mi fanno venire il mal di pancia.

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  18. Seguo con interesse questo blog.
    Seguo le iperbole per dipanare la matassa ideologica in cui siamo aviluppate.
    Riconosco che il meta.linguaggio femminile in Tv sia pornografico.
    Sono sicura però, che le donno, sotto sotto, dentro dentro, anche le più giovani, sanno che quello non può essere il modello di Vita....é un travestimento nella nostra epoca per accedere alla Vita.
    Dentro dentro, sotto sotto, la donna vive.
    Quanto tempo ci vorrà perchè esca allo scoperto, senza bisogno di modelli e/o travestimenti?
    In questo momento la Donna, ovvero Genere Femminile, sta alla Tv e modelli nei media,
    come il pesce tonno che nuota nei mari, sta al tonno in scatola.
    (cito un intervento che mi è piaciuto tantissimo...mi è difficile ritrovarlo, spero mi risponda)

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  19. La domanda è: ma perché tante donne sono soddisfatte di esibirsi solo quali oggetti?

    Purtroppo sono tante quelle che ritengono che causare uno sguardo lubrico esibendo carne in abbondanza sia il massimo della realizzazione.

    Se non combattiamo questo modo sbagliato di pensare e di svalutarsi ci saranno sempre delle Belen pronte a spogliarsi ogni due per tre ed a farsi riprendere dal basso, con il sottofondo dei commenti di un mammuccari qualsiasi.

    Si badi bene, io non sono certo bacchettona, ma la quantità di carne esibita fuori luogo ha oramai da tempo passato la misura, a scapito di contenuti, che per carità, non devono sempre essere culturali, ma l'intrattenimento non mi pare che debba essere per forza praticato inquadrando le mutande della grechina di turno.

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  20. Il problema grosso è come far uscire l'indignazione dalla blogsfera.
    Io ci sto all'embargo dei prodotti: da anni lo sto facendo contro barilla nestlè cocacola macdonald.
    E' nulla, ma la soddisfazione di non far entrare quei prodotti a casa mia è enorme.
    Siccome non guardo la trasmissione, se qualcuno mi comunica le marche dei prodotti da non acquistare li aggiungo alla lista dei miei personali "Prodotti tossici".

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  21. come site Belle, voi donne che parlate di donne!!
    Io sto a casa con un marito che mi controlla..
    Vi leggo con piacere.!

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  22. Cara Lorella, io lavoro in un callcenter di cartomanzia e astrologia.
    Ho il polso della gente che vive fuori da questo tuo Mondo Immaginifico che è la TV....
    Guarda che sei solo tu a ingigantirlo come modello, per il resto delle persone è di arredamento...
    Guarda che i problemi che mi arrivano al telefono sono Classici, non parlano di culo di fuori o tettte...Ma parlano di sentimenti...
    E' un pubblico al 80 per cento femminile... che subisce...e che ancora ha problemi di comunicazione con i maschi...parlano due lingue diverse....

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  23. @Morwen sono andata a vedere il link che hai segnalato, che vergogna, é una cosa che fa venire la nausea

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  24. Va bene indignarsi e schifarsi . ma ora basta ed il momento di agire . abbiamo il telcomando usiamolo cioè non guardiamo questo programma vedendone i flop gli toglieranno coem è sucesso , abbiamo internet facciamo mailbombing ( email a catena ) o telefoniamo e faxiamo alle reti che le trasmettono , ., non compriamo le marche dei prodottoi che sponsarizzano tali schifezze , e riforniamoci neoi Gas ( gruppi d'acquisto solidale ) o nelle botteghe dei commercio equo , se non possiamo fare a meno di andare al supermercato e ala grande distrubuzione ., facciamo corsi su come educare i giovani ala tv visto che sono l'anello debole ( vedere il boom per le selezioni fdi grande fratelome simili )

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  25. organizziamo una manifestazione a roma, a settembre o ottobre o quel che è, e convergiamo tutte e tutti per manifestare. E' ora di far sentira la voce.sara

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  26. useppes, temo che chi provi schifo e sdegno per questa roba abia già boicottato i programmi da tempo; come scriveva Lorella in qualche altro post il problema è che ci sono persone che li guardano acriticamente, quelle persone di "mezza cultura" che sono il loro target privilegiato, ciò che in definitiva ne garantisce il successo.
    Bisogna arrivare a loro: come? QUesto è il problema. Il video è diretto, comunica molto bene il concetto di umiliazione delle donne nei media, ma può bastare? Davvero, mi incarto quando c'è da pensare al come agire.

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  27. Perchè sia possiblile che la voce di protesta delle donne si faccia sentire, oltre alla denuncia è necessaria una proposta, intorno alla quale potrebbe nascere una campagna culturale, con manifestazioni, pubblicazioni, ecc. Se si rimane all'invocazione di un diverso comportamento delle TV, o alla richiesta alle persone di cambiare canale non si conclude niente. Quale può essere la proposta? Che succede in altri paesi? Per esempio in Gran Bretagna è vietato fare pubblicità usando immagini e informazioni non pertinenti al prodotto (cioè non si può pubblicizzare il silicone o l'automobile con donne nude); proporre delle forme di regolamentazione? di autoregolamentazione basata su un codice deontologico? Pretendere il rispetto di certe fasce orarie? (che effetto fa il modello velina ai ragazzi e ragazze? c'è qualche studio/ricerca in proposito che dica con più autorevolezza quello che comunque percepiamo?) Comunque un abbraccio per questo sito e per il dibattito che promuove!

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  28. Cara Lorella, ti stimo tantissimo per quello che dici, per quello che sostieni e lo condivido in pieno!! Nel mio piccolo mondo lotto anch'io per i diritti delle donne, perchè le donne si ribellino da questo sfruttamento e diffondo parole come le tue! Grazie per il tuo lavoro, per le riflessioni e il sostegno!!!
    ti scrivo anche per esprimere una parola riguardo lo sfruttamento di Belen.
    La cosa che stupisce è che nonostante ci siano donne che lottano perchè siano riconosciuti i propri meriti, i propri diritti, ci sono donne che SI LASCIANO STRUMENTALIZZARE. Come nel caso di Belen. Perchè Belen SI RIDUCE a essere strumento?
    Quindi, va bene lottare contro il maschilismo imperante e più o meno evidente, ma bisogna anche lottare tra di noi, verso quelle donne che si lasciano trattare così, perchè fin quando continueranno ad esistere atteggiamenti simili, le nostre parole non potranno avere completamente il loro (pesante) peso.

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  29. Ciao sono Alessandra, anche se forse comparirò anonima...io penso che Belen non si riduca ad essere strumento ma VOGLIA essere strumento, voglia soprattutto fare un sacco di soldi, le hanno dato questa opportunità e lei l'ha colta. Ognuno fa come crede in fondo. Per quanto rigurda coloro che NON VOGLIONO ESSERE STRUMENTO, come me o come tutti quelli che hanno scritto su questo blog, non ci rimane che la ribellione verso questo schifo di tv,NON GUARDIAMOLA:oggi ci sono molti altri mezzi per restare informati e il fatto di dover comprare entro novembre un decoder per ogni televisore in tempo di crisi "per stare al passo con i tempi" e per sorbirsi le stesse identiche cavolate che vengono trasmesse in analogico è davvero ridicolo -_- .So che forse il mio discorso sembrerà menefreghista e anche poco intelligente ma a questo punto io non credo ci siano altre alternative, ognuno purtroppo deve opporsi come può nel suo piccolo se pensa che certe cose siano sbagliate.

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  30. Un giorno, parlando con mio padre gli chiesi come mai una casa editrice che aveva come presidente Berlusconi facesse pubblicare un libro di sinistra che accusava proprio lui, Silvio Berlusconi. E mio padre mi dette una risposta illuminante: “secondo te chi leggerà questo libro? Una piccola elite. Perché questa casa editrice pubblica soprattutto libri di cultura che solo una piccola parte degli italiani leggerà. A lui non importa avere il voto di questa piccola parte perché lui parla all’ultimo della classe.”
    Ecco. Questo lo dico per rispondere a chi, indignato per quello che vede, chiede di spegnere la televisone. Sì,ok, spegniamo la televisione. Ma secondo voi quante saranno le persone che la spegneranno? Una minoranza, la stessa piccola elite che non fa paura perché è in minoranza. Lo so, posso sembrare spocchiosa e arrogante, ma la verità è che chi scrive in questo blog è una piccola elite. Noi siamo già decise, noi coltiviamo già il rispetto della donna, ogni giorno. Non siamo noi il problema ma sono tutte quelle donne che non spegneranno la TElevisone, soprattutto perché non ne capiranno il motivo. Anche a me molte volte viene lo sconforto e vorrei buttare tutto in terra e uscire dalla stanza, cercando di sperare che facendo finta che non sta succedendo nulla posso stare meno male. Ma non è mai così. Come nella politica, come nella vita, anche in questo l’importante è lottare. È semplice dire che la politica fa schifo e non interessarsene, è più difficile invece fare politica e prendersi tutte le amarezze e le batoste che ne derivano. Ma “chi combatte può perdere, chi non combatte ha già perso”.
    Guardando le immagini di questo blog non sono rimasta particolarmente sconcertata, non perché non le trovi nauseabonde ma perché purtroppo conoscevo già lo stato delle cose, lo stato delle donne. E sapete come lo sapevo? Parlando con le mie amiche, con mia nonna, con le donne che conosco e che stimo. Perché anche le donne che stimo hanno ormai dentro di sé questa immagine della donna stereotipata e imbarazzante. Io sono una bella ragazza, con un seno molto prosperoso. Ecco, nella mia vita invece sono stata solamente un seno prosperoso. Ho dovuto combattere, giorno dopo giorno, ragazzo dopo ragazzo, per affermare la ragazza oltre le tette. E cosa mi sono sentita dire molte volte dalle mie amiche? Che i commenti volgari che ricevevo non mi dovevano far arrabbiare perché era NORMALE che dei ragazzi vedendo il mio seno dicessero quelle cose!! Io capisco che le mie amiche lo abbiano fatto per tirarmi su di morale e molte volte per evitare che prendessi a schiaffoni il ragazzo di turno. Ma la frase mi ha comunque spaventato. Perché non è NORMALE che il ragazzo di una tua amica che ti vede per la prima volta possa permettersi di dire al suo amico “hai visto che bocce che ha quella lì?sai che spagnole!” questo non è normale! Questo è essere DISTURBATI, fissati, questo non è normale. E non mi importa quanti “mamma quanto sei acida!era una battuta!” io non ci sto a farmi insultare dagli altri. Ma come ho detto prima, non sono io il problema, sono tutte le altre. Sono quelle ragazze che si sentono dire “mi che culetto che hai!” o “per il compleanno ti compro un paio di tette perché misà che te le sei perse” e non vanno in escandescenza. Il problema sono queste ragazze che non capiscono che sotto il tono scherzoso c’è una umiliazione della donna. Che non arrivano a capire che il ragazzo in questione non sta parlando di loro interamente ma di alcune parti del loro corpo: sedere, seno, pancia…la donna a compartimenti stagni. E a nessuna di loro viene l’impulso di assettare un bel ceffone in faccia a quei cafoni, ma al contrario danno a me dell’esagerata. Io non penso di essere esagerata, posso però dire che femminista lo sono sempre stata, fin da bambina, prima di venire a scoprire che era nato un movimento che si chiamava femminista ecc ecc…
    [continua]

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  31. [..continua]
    E a tutte le mamme che scrivono qui avendo paura che le loro figlie possano non capire l’importanza di essere donne e non cosce, seni ecc. volevo dire che non si devono preoccupare, le loro figlie, come loro, non sono il problema. Io ho 18 anni e sono cresciuta davanti al televisore come sono cresciuti i miei coetanei, non tantissimo, ma ci sono cresciuta. E i miei genitori non mi hanno mai fatto molti discorsi sul femminismo, su come una donna possa mantenersi fedele a sé stessa eccetera eccetera, ma attraverso i loro modi di fare mi hanno insegnato molto, attraverso il rispetto in cui mio padre si interessa e aiuta mia madre, attraverso la personalità che mia madre mette nel presentarsi al mondo…attraverso i loro atti. Perché un figlio non guarda quello che gli dite, ma quello che fate. I miei mi hanno insegnato che devo sempre essere me stessa e non aver paura di mostrarmi per quello che sono, mi hanno insegnato che anche come mi vesto, come e se mi trucco, come mi muovo deve essere specchio di come sono interiormente, che c’è una sottile linea tra essere desiderabili e diventare volgari, che devo vestirmi bene non per sedurre qualcuno ma per stare bene con me stessa, che devo coltivare soprattutto la mia bellezza interiore, e soprattutto mi hanno insegnato che devo oppormi a tutte le ingiustizie che incontro, anche se a volte questo continuo combattere mi lascerà sola. E, vi giuro, non mi hanno mai detto nulla di tutto ciò, ma da loro stessi ho imparato tutto ciò.

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  32. Ho provato un forte senso di frustrazione dopo aver visto il video ilcorpodelledonne.
    Cosa voglio fare ?
    Come posso fare ?
    Vorrei che nella televisione Italiana le donne fossero rappresentate piu' per quello che sono nella realta' della società di oggi.
    Per fare questo posso contribuire:
    1. spegnendo la televisione da subito, come segnale forte di disaccordo con l'approccio attuale.
    2. non comprando quei prodotti che si associano (come sponsor o come slot pubblicitario) a quest'immagine fortemente distorta e umiliante della donna.
    Faccio il dirigente, guadango e spendo in proporzione: il mio "voto" d'acquisto puo' valere molto, specialmente se altre persone si associano a quest'approccio.

    Angela.

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  33. Ringrazio davvero tanto per questo documentario, era quello che DA ANNI avrei voluto sentire e non ho mai sentito sul serio. da quando sono ragazzina subisco i riflessi di tutto ciò: non sono mai stata uno splendore o per lo meno non sono mai stata secondo i canoni dela bellezza proposta e questo determina discriminazioni e solitudini varie. Sto cercando di diffondere il più possibile questo documentario ma purtroppo il lavoro che c'è da fare fra l'umanità è ancora grandissimo.

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  34. ..Si Si, consideriamo l'Acquisto come Voto..., sono d'accordo con Angela.
    Per cui anche vedere la TV è un voto...
    Io ne faccio senza, vedo le notizie in Internet...
    e ho il forte sospetto che anche quelle sono manipolate..
    Però evito almeno il veleno quotidiano intossicante, che purtroppo è anche la TV pubblica..

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  35. Scusate, ma se invece di indignarci spegnessimo la TV? Io non ce l'ho da 15 anni, non mi manca, non manca ai miei bambini che film, cartoni e altro glieli proponiamo noi con DVD o Internet (che almeno il palinsesto ce lo facciamo noi).

    Io se non ne leggessi sui blog, non saprei chi sono queste persone, né le donne, né i fidanzati calciatori, e non mi sembra di perdermi qualcosa dalla vita.

    Oppure indignarsi va bene, ma rinunciare alla Tv e ai prodotti pubblicizzati in questo modo è troppo difficile?

    Internet lo abbiamo tutti i coinvolti nella discussione, mi pare. È un'ottima alternativa, credemi.

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  36. @mammasterdam
    abbiamo scritto ormai piu volte che infatti anche noi non abbiamo guardato la tv per anni. Non serve, o almeno serve a noi ma non a cambiare la situazione per i 50 e oltre milioni che la guardano. Quindi stiamo cercando di innalzare il livello di consapevolezza di chi la guarda.

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  37. Nel '97 la Lucarelli ironizzava così:

    Avete presente la polemica di qualche tempo fa sulla mercificazione del corpo femminile nata da un articolo del “Financial Times” in cui si citava, tra l'altro, la cartellonistica della Tim in cui Elisabetta Canalis copula in varie posizioni con un Motorola v3 ?


    Ecco. Preciso subito che io non trovo affatto che l'utilizzo della Canalis in vesti discinte per pubblicizzare una tariffa telefonica sia gratuito e strumentale. Lo giuro. Sono assolutamente convinta del fatto che nessuno, tanto meno un uomo, si lasci distrarre dalle grazie della signorina e non comprenda appieno l'informazione pubblicitaria.
    Non a caso, ho messo alla prova mio marito, gli ho chiesto: "In cosa consiste l'offerta “Tim-famiglia” pubblicizzata dalla Canalis?"e lui mi ha risposto senza alcuna esitazione :"Mi stai dicendo che, pagando, posso fare almeno quattro bambini con la Canalis?".

    Inoltre non c'è giorno in cui non passi dall'uscita A di Fiumicino e non pensi a chissà quante donne si riconosceranno senz'altro in quell'immagine lì, l'immagine di una donna qualsiasi che fa una telefonata al commercialista col suo cellulare. Io per prima l'altra sera avevo trentasette di febbre, il bambino che disegnava il Guernica di Picasso con un pennarello viola su una parete della sala, la ceretta calda sulla gamba destra e il minestrone sul fuoco, e telefonavo all'elettricista in slip, top rosso, rossetto color fragola e nella comoda, praticatissima posizione del loto, così come ci appare Elisabetta nostra in tutti gli aeroporti italiani.

    E le tariffe, grazie a lei, le ho capite benissimo. Ogni volta che vedo la Canalis su un manifesto e rispondo al telefono ho almeno quindici scatti d'ira alla risposta e io e almeno cinque mie amiche ben piazzate avremmo già sottoscritto l'abbonamento Tim- tribù- di donne-che- avrebbero- voglia- di attaccare la signorina Canalis al ripetitore Tim del Monte Amiata durante una tempestra di fulmini.


    Insomma, i signori della Tim sappiano che la pubblicità funziona e che fa un sacco di simpatia alle donne.

    Devo dire che ad ogni modo, la polemica del Financial Times di quest’estate mi aveva lasciata piuttosto indifferente. Il giorno in cui l’ho letta su qualche nostro quotidiano accanto alle opinioni della sexy Melita Diavolita sui conflitti armati nel Darfur, devo aver pensato qualcosa del tipo “Sai che scoperta!” e mi sono messa a far altro.

    Poi è successo che il giorno dopo ho avuto il piacere di cenare in compagnia di una ragazza finlandese. Tra una chiacchiera e l’altra lei m'ha ricordato che il presidente della Repubblica finlandese si chiama Kaarina Halonen (eletta nel 2000 e rieletta nel 2006) ed io non ho potuto fare a meno di pensare che da noi una donna, tanto più se porta un nome vezzosetto come Karina, al massimo può essere Karina di “Uomini e donne”. La mia amica finlandese ha strabuzzato gli occhi quando le ho raccontato che in Italia esistono delle robe curiose denominate "quote rosa" e con un sorriso preoccupato, m'ha raccontato che anche in Finlandia esiste qualcosa di simile. Solo che sono “quote azzurre”, delle garanzie insomma, che determinati mestieri siano accessibili anche agli uomini. (quelli legati all'insegnamento, per esempio). Che nell’Europa del nord (Finlandia, Svezia, Danimarca, Olanda, Germania…) le donne hanno spazi e ruoli di grande rilievo e un mucchio di altre cose che in parte sapevo e in parte ignoravo completamente.

    Beh, per dirla con un soffuso e quanto mai azzeccato lirismo, dopo che ci siamo salutate e lei se n’è andata a prendere un aereo di una qualche compagnia finlandese in cui con ogni probabilità gli uomini distribuiscono salviettine rinfrescanti al limone e le donne guidano l’aereo chiacchierando tra di loro con i piedi smaltati di rosso sulla cloche, m’è salita un’incazzatura di quelle accecanti.
    (parte 1)

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  38. parte 2
    E l’incazzatura mi dura da allora.

    Non solo perché ho scoperto che in alcuni paesi quali la Svezia, ad esempio, si sta ben attenti a non mortificare la donna in campagne promozionali in cui per pubblicizzare del silicone sigillante, per una simpatica associazione di idee, si ricorre a due chiappe siliconate da circa trent’anni o per fare lo spot di un' acqua si ricorre alla bambina chiattona che chiede alla Chiabotto se a furia di ingurgitare ettolitri di Rocchetta, oltre a giocarsi un rene al compimento del non anno d’età, diventerà bella e alta come lei, ma perché io-di-certi-discorsetti-da-bar-non-ne-posso-più.
    scritto da SELVAGGIA LUCARELLI

    il resto (una beffarda soluzione al problema :D) qui (http://www.selvaggialucarelli.it/diario/2007/09/post_24.html).

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  39. Salve a tutti, mi chiamo Melissa e ho 20 anni, anche io sono rimasta scandalizzata nel vedere queste immagini; una motivazione intelligente per tutto ciò non esiste, sappiamo benissimo che è solo per aumentare gli ascolti.
    Il problema però è che non tutte le ragazze come me rimangono colpite negativamente da questo, anzi tendono a mitizzare e quindi ad emulare queste immagini che vedono.
    Il punto sta proprio in questo: non tutti hanno l'intelligenza per poter capire, ma ancora più assurdo è il fatto che venga proposta un'immagine di questo tipo e che bisogna essere dotati di una certa intelligenza.
    Infatti le ragazze di oggi, profondamente insicure, vedono le donne televisive come modelli di VITA. Tutto ormai annoia, se il sesso non è presente per il 90% delle immagini che vediamo sembra quasi di non guardare la televisione.
    Vedendo Sarabanda e precisamente il momento in cui Belen sale le scale le telecamere inquadrano appositamente gli sguardi degli uomini in studio che appaiono come pervertiti cronici.
    Sarabanda è uno dei tanti programmi programmi a fare ciò, un altro che sfoggia continuamente donne provocanti è sicuramente ciao darwin; perchè al posto di Belen non mettono un bel ragazzo che mostra il sedere?! perchè non ci sono i velini? i letterini? gli schedini? e poi tutto questo abbreviare ruoli che non sono tali rende ulteriormente imbarazzante il tutto.
    Ma se solo per noi è imbarazzante e per le altre donne non lo è come facciamo a far cambiare una società che si basa oramai solamente su tutto questo?! è impossibile!!.
    Purtroppo è impossibile! e ciò è molto triste!
    La questione più importante è che la donna seduca, che provochi, che sostanzialmente induca a pensieri sessuali.....
    Purtroppo siamo delle pedine in mano ad uno strumento e non possiamo fare nulla noi dall'esterno, bisogna che si inizino a cambiare coloro che possono cambiare tutto.

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  40. Pensa che ieri il mio ragazzo si è incazzato xke ho spento la tv..lui voleva vedere il sedere di belen...Roba da pazzi!!!

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  41. Concordo pienamente con Melissa, credo infatti che la cosa più preoccupante risulta essere proprio il fatto che molte DONNE non si rendono conto di questa situazione... e mi chiedo come è possibile che, di fronte alle inquadrature così spinte del deretano della Rordiguez, una DONNA non rifletta!! Come si può guardare, divertirsi e non reagire di fronte a questi veri e propri messaggi pornografici! Proprio per questo credo che, uscire da questa situazione sia un'impresa alquanto impossibile, perchè c'è poco interesse tra le stesse donne!

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  42. L'UNICA STRADA E' FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE, CREANDO GRUPPI DI BOICOTTAGGIO E NON COMPRANDO I PRODOTTI DELLE AZIENDE CHE FANNO PASSARE SPOT IN QUEI PROGRAMMI

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  43. è che gli autori e registi tv sono tranquilli xk danno x scontato che lo spettatore sia scemo e non si rende conto. Sia passivo.

    Voi invece, de "il corpo delle donne", dite che lo spettatore è sveglio e può attivarsi.

    Sinceramente non so chi ha ragione, perché, da quanto mi sono accorto io, la gente guarda la tv PROPRIO PER LOBOTOMIZZARSI.
    c'è chi si drga di eroina, ci di cannabis e chi di tv (chi di internet anche :-P)

    gli attivi, quelli che non guardano passivamente, non si vogliono lobotomizzare, quindi neanche non li guardano sti programmi.

    Per me è come la questione del fumo. Il fumo fa male, a te che fumi, a chi ti sa intorno e attta la società che ti paga le cure sanitarie pubbliche. Eppure le cose non cambiano.

    Prima che le cose cambiano, e se continuate così cambieranno, ci vorrà molto moltotempo. Armatevi di pazienza perché siamo bestie (agli stinti è difficile resistere).

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  44. il sesso fa audience, su questo, putroppo, siamo tutti d'accordo, non mi stupisce lo si usi in TV. A mio avviso chi vuole guardarsi una scena così fa prima a comprarsi un porno, è triste che debba ttendere il varietà serale su TV a scala nazionale. ad ogni modo sarebbe diverso se anche gli uomini della tv andassero in onda in perizoma e si inquadrerebbe le loro parti passi, il tutto, ovviamente, in orario di fascia protetta, almeno così ammettiamo di essere una nazione che mette il voyeurismo al primo posto, infischiandosene dei pargoli.
    Comunque di uomini belli e seminudi in Italia se ne vedono poco, abbiamo semai, come in questo caso, il presentatore in camicia e giacca, ovvero le vesti della persona seria, e la ragazza seminuda. Noi uomini sbaviamo sulla ragazza, voi donne date della sciacquetta alla ragazza, tutti hanno l'idea che il presentatore sia una persona seria e ragguardevole. Di queste scene quante ne vede il telespettatore al giorno?
    Vogliamo essere volgari? denudiamo anche gli uomini. così invece noi telespettattori tutti siamo solo dei sessisti.

    Mauro


    P.S: vi era un tempo in cui la sostanza, in TV, contasse più della volgarità, triste constastare che nel giro di pochi anni la cosa si sia capovolta

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  45. Cara Lorella,
    purtroppo non riesco a seguire con tutta l'attenzione che vorrei questo blog in tutti i suoi ricchi materiali e commenti. Intervengo qui, perché il titolo richiama alla "faccia", quel monito che a modesto avviso è uno degli spunti più geniali del tuo lavoro. L'ho già scritto e mi sento di ripeterlo.
    Al di là delle molte considerazioni, giustamente indignate, su come un Mammuccari si possa permettere di dire a una donna che "ha lasciato le tette a casa", o del culo di Belen che davvero non se ne può più, o dei canotti di praticamente TUTTE le donne di spettacolo che solo a una cosa riescono a far pensare (oltre ad essere oggettivamente sgradevoli), io mi sento di rilanciare la tua provocazione più sottile. Stiamo perdendo la nostra FACCIA, quello che abbiamo FATTO della nostra vita, nascondendolo sotto una IMMAGINE (quella telegenica, il modello imperante diciamo). Lo specchio è così oscurato: non guardiamo più noi stessi in quello specchio, non ci valutiamo per quello che siamo, ma per quello che ipotetici "altri" (un pubblico?) vorrebbero da noi. E questo è un tema che, per quanto forte sulle donne, non riguarda solamente le donne. Lo stesso Mammuccari riproduce uno stereotipo: il piacione ultraquarantenne che ancora si diletta in battute idiote da capo-quartiere, con il jeans giusto, la camicia sbottonata e la battuta pronta, schiavo come le donne pubblicamente maltratta di una immagine. Così come i bambini in TV non sono più bambini: sembrano piccoli adulti dello spettacolo, l'immagine di quello che probabilmente i loro genitori sognano per loro - persone "di successo".
    Ho avuto l'esperienza di stare in televisione e la tentazione è grande: una volta che passi dall'altra perte dello schermo, quelle è l'immagine che vince di te, quella che sei tentato di costruire a puntino e di far valere. A discapito della tua vera FACCIA, che di rimando invece muore. Così come la personalità, l'individualità, il coraggio di scelte creative che non per forza debbono incontrare approvazione. Il tuo filmato ci provoca tutti - uomini, donne, giovani e anziani - e io mi auguro che nel dibattito questo aspetto rimanga vivo. Altrimenti ci troveremmo davanti, come giustamente ti ho sentito dire, a una lotta in un certo senso auto-ghettizzante, limitata e limitante. Non sono solo le donne a perdere la faccia (e la personalità) in questo mondo totalmente medializzato, lo è l'individuo in tutti i suoi clusters di appartenenza.
    Portiamo avanti il discorso sulle donne - anche perché ancora una volta sono le donne a sollevarlo! - ma estendiamolo anche all'essere umano in generale. La posta in gioco è altissima. Persone senza personalità, e quindi incapaci di libertà creativa, schiave di modelli mediali, non possono generare che un mondo di plastica. Dove il meglio dell'umanità muore.

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  46. Basta spegnere o meglio non accendere la televisione a certi orari ... non penso sia così importante guardare il tg di canale 5 ... dobbiamo ricominciare dall'educazione, fin dalla scuola elementare... altrimenti non c'è storia e non c'è vittoria...

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  47. Io credo che siamo noi donne a sbagliare o almeno un certo tipo di donna,che si presta a fare quello che fa BELEN,mostrare il culo perchè non sa fare altro e come lei tante altre che stanno in TV.Sono d'accordo con chi scrive di spegnere o cambiare canale,non siamo mica costretti ad acoltare BELEN che RAGLIA e ci mostra il CULO!!! DONY

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  48. Per fortuna non basta mostrare il sedere perchè una trasmissione abbia successo...i dati di auditel danno Sarabanda sistematicamente battuta dalla concorrenza su Rai1, da Pupo!
    Magra consolazione

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