lunedì 20 luglio 2009

8.700.000

La statistica è una scienza piena di sorprese. Materia per nulla arida, ad appassionati detective può rivelare dati interessantissimi che spiegano molto più di lunghi articoli.

Ottomilionisettecentomila. 8.700.000 sono le donne di 60 anni e oltre che vivono in Italia secondo gli ultimi dati Istat.

Ottomilionisettecentomila. 8.700.000 sono i giovani (totali maschi e femmine) dai 18 ai 30 anni, che vivono in Italia secondo gli ultimi dati Istat.

Interessante vero?

Una multinazionale su questi dati ci costruirebbe la sua strategia: due target di consumatori, stesso peso numerico, diversa propensione al consumo, diversa possibilità di consumo.

Campagne pubblicitarie diversificate. Uguale attenzione per i due target, poiché potenziali consumatori.

E i partiti politici Italiani?

Del target giovani i politici italiani di entrambi gli schieramenti, discutono molto. Ciclicamente si va alla ricerca del candidato giovane che possa attirare gli elettori giovani. Da un punto di vista operativo, le politiche sul lavoro per i giovani però stentano a decollare con le conseguenze gravi che tutti conosciamo.

Sorprendentemente del target donne 60enni e oltre i politici non parlano mai: 9 milioni di persone invisibili. Circa il 15% della popolazione di cui ci si è dimenticati, se non per qualche articolo sull’età pensionabile.

Le nostre città sono piene di donne ultrasessantenni in piena attività, i giornali ne parlano,l’aspettativa media di vita femminile è di 84 anni e più, le nonne tengono in piedi le famiglie badando gratis ai nipoti e facendo le veci di strutture carenti. Sessantenni che si sposano, risposano, vanno in vacanza, si iscrivono a corsi di tutti i tipi, frequentano università della terza età.

Ognuno di noi conosce anche però 80enni donne vedove, che vivono sole con la pensione sociale, molte difficoltà, che non vanno mai in vacanza, con molti acciacchi e nessun aiuto.

9 milioni di persone di cui non sentiamo mai parlare, a cui non viene mai proposto un piano politico che tenga conto delle loro esigenze. Nessun discorso politico che, almeno per convenienza, le citi, le menzioni.

Tutte queste donne però votano, è bene ricordarlo.

Non sappiamo a chi vanno i loro voti.

Sappiamo però che per molte di loro la televisione è una forma di compagnia.

Nel vuoto di considerazione che le circonda, non è difficile ipotizzare che alcune di loro si sentiranno riconoscenti verso chi quella tv e dunque quella compagnia fornisce loro.

Da anni ci siamo accorti che l’Italia è un Paese di adulti, anziani e vecchi. Si possono esortare i partiti a prenderne atto e a farsi carico di politiche che dei bisogni di questi 9 milioni di donne, cioè 9 milioni di voti, si facciano carico?

20 commenti:

  1. La tua riflessione è tremendamente giusta.
    Ma purtroppo io temo che in quello in cui il nostro mondo si è "evoluto" tutto diventa obsoleto troppo in fretta. Tutto è programmato per avere una scadenza a breve: ad esempio i cellulari sono fatti per resistere al massimo 2 o 3anni(chi si ricorda quanto era indistruttibile uno dei primi nokia?); le confezioni al supermerato cambiano la confezione e quello vecchio perde anche la minima attrattiva... Questo vale per tutti i prodotti che acquistiamo così come per le persone. Appena una persona smette di lavorare, essere produttiva...scade. E non è più una risorsa,(una miniera di conoscenza e testimonianze per la storia del nostro paese o comunque persone che hanno qualcosa da raccontare e da cui si può imparare):ma è uno spreco...Purtroppo è abitudine comune non considerare nemmeno gli anziani. Includo anche me stessa, che ho 21 anni ma non vado molto spesso a trovre le mie nonne: nella nostra vita che procede a velocità vorticosa,sembra non esserci mai tempo,c'è sempre qualcos'altro di più importante da fare...
    Laura

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  2. @laura
    da un punto di vista di relazioni personali, condivido ciò che dici.
    Da un punto di vista di opportunità politica, qui ci sono 9 milioni di elettrici di cui nessuno si occupa. E mi pare un'occasione persa. Se poi riteniamo giusta l'ipotesi che propongo e cioè che molte di queste donne hanno la tv come sola compagnia e quindi sviluppano una relazione affettiva con chi questa tv propone, mi pare che il PD potrebbe tenerne conto e sviluppare un programma che parli a queste 9 milioni di donne.

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  3. i giovani possono informarsi e conoscere il mondo con internet e il web 2.0, gli anziani, hanno meno dimestichezza con questi strumenti e sono ancora convinti che "quello che dice la televisione" sia la verità. Ogni sera all'ora del telegiornale va in scena il rito del catechismo politico-sociale che fa compagnia, consola e dà la sensazione di sapere cosa succede. Una efficace fidelizzazione politica rivolta specificamente alla popolazione più conservatrice e debole. Un investimento sicuro su elettori che non capiscono e non accettano i continui e rapidi cambiamenti del nostro tempo. Un investimento azzardato e a scadenza.

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  4. @ Laura: se è per questo la società investe poco anche sulle nascite e sui giovani, non incentiva la maternità ecc. che invece sono ambiti da prendere in considerazione per il nostro futuro, anche per quanto riguarda i risvolti economici. I giovani rappresentano la produttività futura, che se sarà troppo esigua non riuscirà a sopperire alle necessità delle persone in età pensionabile che invece tendono ad aumentare.

    Come vedi all'interno della nostra società vige la regola del tutto e subito; non si capisce che se non si incentivano le nascite con supporti economici e sociali adeguati prima o poi i risvolti anche pratici saranno disastrosi. E questo vale anche per gli anziani, che come dici tu sono visti come "merce" ormai scaduta, quando invece potrebbero nascondere un potenziale che è poco preso in considerazione.

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  5. A me pare che il PD non parli più a nessuno, credo Lorella che a parlare a queste nostre arzille concittadine non debbano essere i partiti, tanto che come giustamente scrivi ora lo fa solo la TV. forse quest'opportunità politica dovrebbero coglierla altri soggetti, tu ad esempio.
    Claudio

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  6. @Claudio
    la tv però in Italia appartiene al leader del maggior partito politico; mi pare che quindi abbandonare 9 milioni di elettrici alla tv sia lasciare 9 milioni di voti potenziali ad un unico partito. E quindi chiedo perchè il PD non è attento a questo enorme bacino di voti?
    Queste donne sono soggetti attivi, ricordiamolo. E' urgente recuperare questo 15% di persone attraverso un ascolto attento e un programma di conseguenza.

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  7. insisto: ZANARDO SEGRETARIA SUBITO; in alternativa, almeno santa. ;)

    Pino De Padova

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  8. Hai ragione Lorella. Se, per caso, Franceschini e Bersani ma anche la Serracchiani che è donna, non hanno pensato a quei 9 milioni, facciamoglielo presente...
    grazie per la tua presenza costante e attivante dei pensieri e delle coscienze.
    angelica

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  9. @Pino
    troppi esempi illustri prima di me Pino, non oserei sperare tanto ( santa intendo non segretaria..)

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  10. Io ho l'impressione che a questo target invece venga pensato parecchio, ma non in termini di "donne ultrasessantenni" con i relativi problemi, ma in un modo diverso. Ci si pensa come ad una fetta di popolazione debole, impressionabile, molto conservatrice ed in ultima analisi manovrabile: ed ecco i servizi sui tg pensati ad hoc per diffondere paure sproporzionate e facilmente strumentalizzabili, politici che si dichiarano difensori della fede e della morale, e via così con un teatrino a dir poco deprimente...

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  11. Qualcuno ha visto per caso quello schifo di trasmissione che è diventata "Alle falde del Kilimangiaro" di ieri sera? Dopo il primo servizio in Brasile, hanno fatto una scenetta in studio dove facevano entrare in coppie: una donna "conciata da sfigata" e una "super-provocante" una esagerazione volontaria di cliché della sensualità. Due giocatori di rugby in imbarazzo dovevano dire quale era più sexy. Un non-sense trasmesso in prime-time su una rete nazionale... Mentre lo vedevo mi è venuto in mente il vostro documentario. Un salutone, e scusate se sono andato fuori tema col discorso specifico affrontato in questo post.

    Lex

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  12. @gabriella
    però non c'è una proposta che interpreti i loro bisogni, chi nesta facendo un'analisi?
    Quando hai 60anni hai un'alta probabilità di vivere ancora 25 anni: quindi hai voglia/bisogno di programmi! Non siamo ad inzio '900 quando l'aspettativa di vita era bassissima. C'è spazio per un'alternativa alla tv.

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  13. guardando al recente passato viene in mente la raccolta voti della D.C. attraverso i preti nelle parrocchie o negli ospizi. oggi le anziane sono più attive, meno bigotte, ma estranee alla produzione, ne sappiamo poco dei loro bisogni. per gli 8.700 giovani vale quasi lo stesso discorso. Non scherzavo affatto indicandoti come soggetto politico che potrebbe essere rappresentativo di alcune istanze, ma fuori dai partiti, del resto se non partorisce qualcosa di nuovo una donna siamo finiti! forza che appena fallisco avrò il tempo di farti la campagna elettorale.....:-)
    P.S. sappiamo tutti qual'è la proprietà delle tv in italia
    Claudio

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  14. @claudio
    ma no Claudio, fai come noi donne: tutto dentro la nostra vita! lavoro, figli, lavoro in casa, cura di malati e nonni, ecc.
    Quindi non aspettare di fallire, allunga la giornata :-)

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  15. Ho letto la tua risposta Lorella a Gabriella e la condivido, però continuo a quotare Gabriella. E non sono manco straconvinta della questione della manovrabilità, perchè non sottovaluto la coscienza e la convinzione di chi con zelo aderisce a un modello culturale. MAgari te dici, la politica ci avrebbe anche il dovere di crearne di nuovi di modelli. Ma Berlusconi lo fa e un numero scandaloso di signore applaude. Non so, c'è molto lavoro da fare, ma a sto punto comincerei dai giovani.

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  16. Bene. Abbiamo il comitato elettorale: io e Claudio, gregari di una donna. Zanardo prepari il discorso di investitura, che io e Claudio si va ad attacare i manifesti.
    Pino De Padova
    p.s. Io non è che scherzi proprio, perchè se ci pensate quello è il "target" che fa perdere puntualmente le elezioni al centro-sinistra: ogni voto conquistato lì vale doppio, perchè sono persone che in maggior parte votano e votano per il centro-destra. Inoltre penso sia una fascia di popolazione estremamente deideologizzata e non molto attenta alla politica, cioè sono persone che non ci metti molto ad avviare un discorso se parli veramente di loro. Brava Lorella, davvero
    Pino De Padova

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  17. Berlusconi rappresenta il tipico marito italiano, piacione ma rassicurante, probabilmente l'unico appiglio che molte donne pensano di poter trovare (e trovano) in questa società. :(

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  18. @zauberei
    forse si può considerare entrambi i segmenti di elettori. Lorella

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  19. Accedo qui per la prima volta e quindi saluto tutte e tutti e faccio i miei complimenti per i documentario sul quale vorrei fare un breve commento. Alessandra Bocchetti negli anni 90 al Virginia Woolf di Roma, diceva che le donne avrebbero in mano le sorti del mercato e dell’ economia (mentre, diciamo in tante, il loro lavoro in casa e fuori permette al mercato e all’economia di funzionare così come sono), se solo smettessero di acquistare quei prodotti la cui pubblicità le offende. Cosa ne pensate? Lo dico a proposito dell’esortazione di Claudio, che condivido, di fare politica fuori dai partiti.
    Donatella

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  20. a proposito di "tipico marito italiano, piacione ma rassicurante"
    (e "simpaticone" ...sconforto...)

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/07/berlusconi-santo-brebemi.shtml?uuid=23c030c0-76b1-11de-9b67-11893da258d2&DocRulesView=Libero

    Cinzia

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