giovedì 25 giugno 2009

Ripartire dalla Costituzione

“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo.

«La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!».

Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…”


Queste parole fanno parte del discorso che Piero Calamandrei, uno dei Padri della Costituzione Italiana, tenne davanti agli studenti milanesi nel 1955.

Della libertà e dei diritti delle donne stiamo ricominciando a parlare perchè le sentiamo in pericolo. E forse ci fa bene ricordare che da tempo ci eravamo scordate di mettere il combustibile alla nostra capacità di impegno.

Ho riletto le parole di Calamandrei pensando all’articolo 3 della Carta Costituzionale: ”compito della Repubblica è rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".


E' necessario considerare la questione della discriminazione di genere un impedimento al pieno sviluppo della persona umana donna.


13 commenti:

  1. Ciao Lorella,
    volevo segnalarti questa galleria di repubblica
    http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/orgia-klein/1.html
    Come si vede dalla galleria, l'immagine pubblicitaria spegiudicata e "immorale" di Calvin Klein, che palesemente evocava un rapporto a 3 (o orgia che dir si voglia), è stato giudicato troppo "hard" dai residenti, per cui a seguito delle lamentele è stata rimossa. L'immagine è stata sostituita con quella di una giovane ragazza in bikini succinto, bellissima e magrissima, che esce dall'acqua, in una posa sexy e provocatoria, con uno sguardo ammiccante carico di erotismo. Ovviamente, nessuno ha avuto nulla da obiettare su quest'altra immagine. Nessuno si è opposto a questo ulteriore e gigante (perchè l'immagine è gigantesca) utilizzo volgare, commerciale e manipolatorio del corpo femminile. L'immagine di perfezione, di eterna giovinezza e di pesante erotismo che deve evocare il corpo femminile è ormai intrinsecamente radicato nella nostra cultura. quella è una foto normale, ci siamo abituati a vedere donne seminude. Possibile che una casa di moda debba per forza mostrare un sedere e un paio di tette per vendere? Ci stanno strumentalizzando, raggirando a tal punto? Cosa vende CK? vestiti o illusione di bellezza, di successo?? Cosa pensa, infatti, una donna guardando quella pubblicità: mi compro un bikini di Calvin Klein così divento figa, appetibile agli occhi maschili (maschili...o agli occhi di chi ci vuole vendere il bikini), arrapante (é così importante esserlo, poi?)? oppure quell'immagine non fa altro che aumentare il nostro senso di inadeguatezza e insicurezza????
    Grazie Lorella per il tuo splendido lavoro, è impagabile. Il tuo blog dovrebbe essere presentato e discusso nelle scuole. Sono però convinta che dobbiamo mobilitarci per difendere i nostri diritti. Dopo la diffusione e l'innalzamento della consapevolezza su questi temi, lo step successivo di questo blog dovrebbe essere la mobilitazione, far sentire la propria voce. Tu stessa ci hai chiesto perchè nessuna donna reagisce di fronte a queste immagini, perchè nessuno ha detto niente quando ha visto la Moric appesa come un San Daniele. Credo che in tanti hanno pensato qualcosa, in tanti volevano manifestare il proprio dissenso, ma nessuno aveva i mezzi per farlo. Dateci i mezzi per farci sentire. Organizziamo una manifestazione, un incontro-confronto in televisione, facciamo qualcosa. Penso a Beppe Grillo che è riuscito a mobilitare mezza Italia per le sue idee. Io sarò in prima linea per farmi e farci sentire. davvero. xchè ci credo davvero. Opponiamoci alla mercificazione della donna, alla cultura dell'eterna bellezza, giovinezza, dell'erotismo a tutti i costi. Anche io ne sono stata vittima. Ora ne sono uscita, e mi sento più bella. Più bella dentro, e fuori.
    Grazie ancora Lorella e a tutti i tuoi sostenitori.
    Elisa da Roma

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  2. Non è la prima volta che sento parlare di femminismo come di un "estremismo" (soprattutto da uomini),e la cosa mi lascia perplessa: si è davvero perso di vista il significato di un movimento che è stato innanzi tutto di Liberazione, una protesta e una lotta contro l'oppressione e la discriminazione - e in quanto tale riguardante tutta l'umanità, non solo quella "sottocategoria" della specie umana chiamata donna, come molti sembrano pensare.
    Sarebbe come dire che chi lotta contro il razzismo è un estremista!
    Ricordo ancora il commento incredibile di un tizio che su youtube si firmava "Antifemminista" perchè, spiegava, il femminismo pretende che le donne siano superiori agli uomini e mira a schiacciarli... sono ancora allibita.
    Come siamo arrivati a questo? Ignoranza o lavaggio del cervello?
    Questo post fa veramente riflettere, non diamo per scontati i nostri diritti!

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  3. Io trovo che oggi la situazione sia ormai insostenibile. E quel che è peggio è che anche le cose umilianti vengano prese per normali. Un amico mi ha segnalato questo sito: www.michaelwcolletti.blogspot.com
    Hanno lanciato un casting per selezionare volti nuovi per le istituzioni... A giudicare dall'immagine non sono proprio i volti quello che cercano!
    Sono indignata!

    Annalisa

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  4. Ci sono donne intelligenti e quelle no.
    Quelle che pensano e quelle no.
    Se pensano capiscono e combattono ogni giorno piccole battaglie.
    Tutte vittime della tv, degli stereotipi?
    pensiamo davvero che non siano state informate di cosa sono?
    io sto per la libertà di scelta, sempre e comunque.
    Non si può salvare chi non vuol essere salvato.
    Specialmente se pensa di essere una grande strafiga rispettata, pagata, invidiata.
    Detto ciò è giusto denunciare e continuare a parlarne.

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  5. Segnalo anche questa:
    http://www.europaregioni.it/pdf/carta_parita.pdf

    La teoria c'è tutta, manca la pratica. Cosa possiamo fare per reclamare la reale applicazione di questi principi?
    laura a.

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  6. Sono molto d'accordo, bisogna diffondere la cultura della consapevolezza di sè come soggetto di diritto tra le donne. Il problema riguarda anche i giovani di entrambi i sessi.In un certo senso si ritorna al primo femminismo, quello dell'affermazione dei diritti (di voto, di accesso alle professioni), e sembra, ed è, un grande passo indietro...tuttavia dobbiamo accettare questa situazione con senso della realtà.
    Questo è quello che ci capita.
    Roberta per 194donne Faenza

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  7. http://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=2398

    Vi segnalo il link perché è un articolo curioso, venutomi in mente mentre leggevo di politica, costituzione e parità...
    In pratica dicono: le donne guadagnano meno degli uomini perché fanno lavori diversi da questi, meno retribuiti. A parità di posizione, le si paga in media solo il 3% in meno. E ci sono altri Paesi in cui la situazione è peggiore.
    E dovrebbe farci stare meglio?
    Possiamo capire come mai le "posizioni svantaggiate" sono sempre le nostre? E' accettabile il 3% in meno?
    Sarò oltranzista, ma io penso che ci meritiamo l'assoluta parità. E invece non c'è... non c'è mai... perché il lavoro contiene in sè delle clausole non scritte che dicono: se vuoi fare carriera, nonostante l'orario d'ufficio sia dalle 9 alle 6, non devi mai andare a casa prima delle 7 e mezza. Non importa come occupi quelle ore... ma meglio se a fare le chiacchiere e andare a pranzo con il capo, porta più frutti che fare semplicemente bene il proprio lavoro. Almeno nella mia esperienza.
    Ho un po' il dente avvelenato, perché oltre ai normali handicap apportati dal fatto di essere donna, l'ulteriore handicap di aver fatto la pazzia di avere un figlio mi pone delle sfide veramente... veramente... veramente imbarazzanti.
    Sono io ad essere pigra? Sono io che non mi rendo conto che SI DEVE scegliere tra il volere una famiglia e il volere una carriera? E dove sta, nel mezzo delle due, la mia vita? La nostra vita?
    La vita è così assurdamente dura per chi sceglie la strada del lavoro, del lavoro vero, qualunque esso sia... io non mi stupisco... davvero non mi stupisco (non li condivido... ma non me ne stupisco) della deriva di ragazzi e ragazze verso una vita quanto più possibile facile.

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  8. La Costituzione se fosse rispettata ci renderebbe un Paese libero.
    (un cittadino d'Italia)
    P.S. complimenti per il contenuto del sito. Auguro a tutte le donne di ritrovare la forza per indignarsi e smetterla di invidiare la bellezza altrui.
    Ciao, Nicola

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  9. Se la costituzione fosse applicata saremmo semplicemente in un Paese libero.

    P.S. complimenti per il contenuto del sito. Spero che le donne ritrovino il senso delle cose, almeno loro.

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  10. Mi sembra sottovalutare il pericolo pensando che coinvolga solo le donne: il pericolo è generale e sta proprio nelle parole di Calamandrei. L'indifferenza alla politica ormai ha raggiunto il culmine con la soddisfazione di chi così si sente in potere (e in dovere) di tagliare via pezzetti della nostra libertà, non solo di donne, ma di cittadini, senza che ce ne accorgiamo. Proprio ieri sera al telegiornale il discorso del Premier "dobbiamo chiudere la bocca a certa stampa e a certi personaggi disfattisti" era lì pronto per essere oggetto di indignazione popolare. Invece è caduto nel vuoto dell'indifferenza e dell'abitudine.
    Noi però, come donne, con la consapevolezza che ci nasce da attenzione e battaglie antiche, possiamo forse meglio di altri vigilare e segnalare.

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  11. Buongiorno Lorella!
    le faccio innanzi tutto i complimenti per il suo lavoro. Noi donne italiane ne avevamo davvero un gran bisogno di riappropriarci del nostro rispetto. Il mio commento però si vuole focalizzare sull'indifferenza generalizzata verso la politica e verso i valori della vita da parte dei giovani. Il problema è molto più complesso e non lo si può liquidare in maniera così spicciola. Io ritengo che siano proprio i giovani a voler maggiormente vedere un cambiamento nella nostra vita sociale e politica. Il fatto di aver riportato sul suo blog questo discorso avvenuto più di 50 anni fa, dimostra come anche lei guardi ai giovani allo stesso modo.
    Invece no, sono sempre di più i giovani consapevoli della nostra situazione attuale e sono sempre di più quelli che si stanno impegnando nella politica e nel cambiamento. Il vero e sostanziale problema è lo sbarramento e la velata sfiducia che i vecchi hanno verso i giovani. Io ho fatto parte di un gruppo politico e non sto a dilungarmi sul distacco che hanno riservato ai giovani i più anziani. Ora è da un pezzo che non ne faccio più parte attivamente e non so come la situazione si sia evoluta. Ma mi piace pensare che si sia instaurato un dialogo e uno scambio sincero da entrambe le parti. Perchè la cosa più importante è collaborare insieme per crescere insieme e per cambiare insieme.
    Buona domenica
    Lorenza

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  12. Molto bello. Sarebbe interessante un documentario simile anche sul mondo gay, dove lo sviluppo avvenuto negli ultimi anni mi sembra parallelo, fatte salve le ovvie differenze.

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  13. Rispondo ad Annalisa, mi chiamo Annalisa anch'io. L'iniziativa di michaelWcolletti era una bufala per sfottere il governo italiano.
    Ciao, Annalisa.

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