giovedì 7 maggio 2009

Immagini che possono educare

Per anni non ho guardato la tv. Semplicemente la trovavo noiosissima.

Poi il coautore de IL CORPO DELLE DONNE, Marco Malfi, mi provocò sostenendo che se volevo continuare ad occuparmi di donne, dovevo guardare la tv.

Così è nato il nostro documentario.

Fino a quel momento ero sempre stata d’accordo su quanto scrive Giovanna Cosenza sul suo blog: non filmiamo, non fotografiamo i corpi delle donne. Lasciateci in pace. Dobbiamo lavorare, fare figli e crescerli, "far aumentare il PIL lavorando di più e facendo piu bambini," curare gli anziani.

Poi ho visto ed ho capito che non potevo sottrarmi.

La maggior parte delle donne, che costituisce il 60% del pubblico televisivo, ha la televisione come unico strumento di informazione: quello che viene trasmesso diventa riferimento, educazione, esempio.

Come riusciamo a parlare a queste donne? Dove le intercettiamo? Come facciamo nascere un dubbio sulla validità del modello di donna proposto dalla tv?

Quando presentiamo IL CORPO DELLE DONNE in pubblico, il commento piu diffuso da parte delle donne è sempre: " io guardo la tv tutti i giorni, mi fa compagnia...però quelle immagini lì non le avevo mai viste..o forse non me ricordavo così...adesso starò più attenta..".

L'assuefazione alla visione di immagini di corpi spogliati ed umiliati ci ha condotto ad utilizzare il montaggio delle immagini tv per educare a "vedere", per provocare reazioni che sono sempre, da parte di uomini e donne, di disgusto.

Cioè il proporre un punto di vista diverso fa guardare alla tv in modo nuovo e piu critico.

Quello che auspico non è una censura televisiva, bensì una chiara inversione della domanda televisiva. Prendere coscienza della profonda discriminazione contenuta nelle immagini femminili proposte dalla tv per chiedere un'altra tv.

Innescare un processo educativo verso uno sguardo critico alla tv.

Divenire consapevoli del nostro potere: se non ci piace la possiamo spegnere. Se la spengniamo qualcuno si chiederà cosa ci piace.

Siamo anche le principali decisori d'acquisto dei prodotti che in tv vengono pubblicizzati. Dobbiamo solo rendercene conto.

23 commenti:

  1. " non filmiamo, non fotografiamo i corpi delle donne. Lasciateci in pace. Dobbiamo lavorare, fare figli e crescerli, "far aumentare il PIL lavorando di più e facendo piu bambini," curare gli anziani"
    Spiacente non sono d'accordo, le esagerazioni non vanno bene nè da una parte nè dall'altra.
    Ma come non filmiamo, non guardiamo? Ma il corpo della donna è mille volte meglio di molti altri spettacoli, mi semmbrano affermazioni esageratamente moraliste, della serie santa inquisizione del 3000.
    La Tv si può guardare se maturi e capaci di senso critico, a questo dobbiamo mirare educando i figli e non per farne tanti, ma per farli bene educandoli meglio!
    Ma che razza di bigotti ci sono a questo mondo, con la scusa del velinismo ecc. ci vogliono riportare al medio evo, ade retro satana!
    Nel senso che satana è quello che vede il male ovunque anche in un corpo svestito, liberamente svestito, quello che non va bene è la costrizione, sia essa al pudore che al libertinaggio!

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  2. Nessuno vuole eliminare le belle ragazze dalla tv!!! Ci mancherebbe! A fianco di questi programmi vogliamo vedere anche programmi seri e intelligenti e a fianco di donne solo belle vogliamo vedere anche donne mostrate per ciò che valgono anche se bruttine, non truccate, non rifatte. Provate a guardare le donne con sguardo attento sui giornali, le pubblicità ecc: sempre sempre esse sono rappresentate come oggetto sessuale sembrano sempre pronte all'atto erotico, con la bocca socchiusa, ecc
    Di che Bellezza stiamo parlando?

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  3. La Tv si può guardare se maturi e capaci di senso criticoQuesto leggo nel primo commento. Ed è prprio qui il punto: siamo un popolo né matura né capace di senso critico. Siamo lontanissimi dall'esserlo. E' per questo scegliamo e guardiamo questa robaccia. E non lo siamo perché ci sono troppi fattori (in primis, la scuola, in cui lavoro)che congiurano affinché non lo siamo. Il resto sono parole: il pubblico non sa scegliere; altrimenti sceglierebbe altro.

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  4. chi guarda la televisione lo fa perchè è solo. la solitudine è il vero cancro di questa società. bisognerebbe secondo me,incentivare luoghi d'incontro per anziani, pensionati, donne, bambini, giovani, stanare tutte queste persone dalle loro case. stare assieme agli altri è l'unica alternativa alla televisione. ed anche il solo modo per essere felici.

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  5. La Tv è espressione della cultura del paese che l'ha prodotta. In questo caso vengono mostrate scene di programmi televisivi italiani, in cui la mentalità tipicamente ignorante, maschilista e volgare degli uomini del nostro paese trova espressione. Basta farsi un giro delle trasmissioni straniere per notare come le donne siano "(s)vestite" con già un po' più di buon gusto e come gli uomini si esprimano in modo più rispettoso, civile e soprattutto siano "leggermente" più EMANCIPATI. In Italia si ha bisogno di + LAICITA' e ISTRUZIONE.

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  6. grazie per questo blog, vorrei che fosse l'inzio di un vero cambiamento

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  7. Ho letto il post di Giovanna e non lo condivido, ripeto qui quanto appena detto di là.
    Le neuroscienze insegnano che l'inconscio non recepisce i comandi al negativo: se ti dicono "non pensare ad una certa cosa" è sicuro che ci penserai, e inoltre il NON fare non porta da nessuna parte.
    Per questo credo che mostrare si debba; e che il parossismo di stereotipi contenuto nel documentario di Lorella possa portare ad un inedito effetto-nausea, dopo di che si dovrebbe iniziare a mostrare altro: le donne normali, restituendo loro il diritto all'immagine. E' necessaria una rieducazione visiva, che vada di pari passo con una nuova consapevolezza.

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  8. il documentario è bellissimo, vedere queste sequenze una dopo l'altra fa davvero impressione

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  9. grazie per il documentario.
    rita

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  10. Oramai la gente è talmente assueffatta dalla tv che non si accorge neanche di quanto sia volgare e sessista; noi donne pensiamo che per poter prendere parola dobbiamo avere innazitutto un bell'aspetto.
    La cosa che più mi dispiace è che questi discorsi li condividiamo solo tra donne.
    In fondo la questione delle veline in politica agli uomini fa sorridere, anche quelli di sinistra. Ancora una volta dobbiamo combattere da sole.

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  11. Che tristezza. Quel documentario bello e forte mi ha ricordato quanti uomini conosco che quasi non "riconoscono" una donna se non corrisponde agli stereotipi della velina, bella sensuale e muta...

    Layla

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  12. Riporto anche qui la risposta che ho dato ai commenti sul mio blog. Grazie per lo spazio e l'attenzione.

    Ciao a tutte e tutti,
    ho letto i commenti uno per uno, con molta attenzone. Ho pensato e ripensato. Non è affatto facile. Si gira un po' intorno e si rischia sempre qualcosa, con qualunque soluzione si adotti, temo. Si rischia sulla pelle e sul corpo delle donne, naturalmente. Mica su altro.

    Inanzi tutto ribadisco: trovo che il documentario di Lorella Zanardo, sia fatto molto, molto bene e sia utilissimo. L'ho già fatto vedere a molti studenti e studentesse, lo farò vedere in aula, o durante presentazioni pubbliche in cui si parli di televisione.

    Lorella: so bene cosa succede quando mostri certe cose alle persone - donne per prime - e loro improvvisamente ti dicono: è come se mi fossi svegliata all'improvviso, non avevo mai notato tutto ciò che mi hai fatto notare. L'indigestione di corpi deformati dalla chirurgia e di contesti umilianti per le donne, che il tuo documentario propone, è eccezionalmente efficace da questo punto di vista. Su questo siamo tutti d'accordo.

    Il problema è il contenitore. Il problema è il contesto, come dicevano alcuni/e qui. Se usi il documentario in aula o per presentazioni pubbliche, è perfetto: sei tu a decidere, sei tu la regista.

    Se lo porti in tv, le cose cambiano purtroppo, perché è inevitabile che la carrellata di seni-seni-bocche-sederi sia assimilata ad altre. E l'audience sale anche (o forse soprattutto) per quello. Alla diagnosi di Aldo Grasso - che si riferiva all'abbassamento di livello legato alla presenza di Parietti, Carlucci e Lanza - io aggiungerei, crudamente: l'audience è salita non solo perché c'erano Parietti, Carlucci e Lanza, ma perché scorrevano seni-bocche-labbra in abbondanza (scusate la rima), quelle del documentario e quelle di Parietti e Carlucci, irritate per essere accostate a tutte le altre.

    Lorella, io la tv la guardo e la studio: l'ho sempre guardata fin da piccola (non appartengo a una famiglia di intellettuali e la tv in casa c'era), e la guardo ora (anche) come studiosa, perché lavoro nella/sulla comunicazione. Non sono un'apocalittica. Inoltre, sono convinta che per rompere certi meccanismi, li devi conoscere alla perfezione: è molto più efficace romperli da dentro che urlando da fuori che non funzionano.

    Dunque, hai fatto bene a portare il documentario in tv, sei stata coraggiosa: se non lo porti in tv, non accedi ai grandi numeri, ma è importante che grandi numeri di persone (e sempre più grandi) accedano alla riflessione proposta dal documentario.

    Ma una volta che sei in tv, la tv ti divora, ti assorbe nelle sue regole. Lerner era tutto sommato rispettoso e appoggiava il discorso di Lorella, certo. Ma la camera andava dal primissimo piano sulla Parietti a quello su Lorella (perché è donna, perché è bella) dal primissimo piano sulla Carlucci a di nuovo quello su Lorella, e poi da loro alle immagini del documentario. E proprio su questi giochi che l'audience sale. Come sottrarsi all'assimilazione?

    Ricordo quando Loredana Lipperini andò dalla Bignardi a presentare "Ancora dalla parte delle bambine": la misero in coppia con la Spaak e la camera andava e veniva dalla scarpa sportiva chiusa di Loredana, al sandalo aperto con tacco 12 della Spaak, per poi salire su su, a mostrare le gambe della Spaak proprio mentre Loredana diceva - appunto - che le donne sono considerate solo per il loro corpo.

    È per questo che l'altra sera, pensando e rimuginando, mi è venuto in mente che - forse - l'unico modo che le donne oggi hanno disposizione per andare in tv a parlare di cose serie è nascondere il loro viso e corpo.

    Qualcuno ha detto: il burqa? Per amor del cielo, no. Andiamo in tv col nostro volto e corpo, certo. Però come si fa?

    Bisognerebbe andarci concordando nei più infimi dettagli i movimenti della camera e le inquadrature. Ma quando mai te lo permetteranno?

    Pensiamoci e parliamone ancora. Assieme.

    Giovanna Cosenza

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  13. Ciao Lorella,
    ti scrivo qui sperando che tu mi legga.

    L'altra sera mi sono sentita sollevata nel vedere che finalmente veniva data voce a un problema che in quanto donna mi offende quotidianamente. Ho 21 anni, e sguazzando in un mare di rivalità e competizioni che sembra aver inondato il rapporto autentico e solidale tra donna e donna, al di là della lotta spietata per rincorrere il maschio, ogni tanto dimentico che esistono donne come me che si indignano per come veniamo dipinte ed esaltate. Per come VOGLIONO FARCI APPARIRE.
    Il potere televisivo è talmente forte da farti credere in certi momenti che la realtà sia solo quella che mostra, e lo si capisce dagli interventi espressi all'infedele da chi questa immagine la produce.
    Non ho scoperto nulla di nuovo, nel documentario ci sono scene a cui ho già assistito. Le vedo tutti i giorni, in qualunque spazio televisivo, su ogni canale pubblico. A quelle scene pero' la maggior parte della gente si è abituata, è questa la gravità. Le nuove generazioni ci si stanno formando. Quanti avranno lo spirito di sottrarsene? Se ogni giorno vieni bombardato da un unico modello, se non hai la possibilità di frequentare ambienti che ti tengano lontano da quel messaggio, con che tipo di idea potrai relazionarti? Perchè si ignora il ruolo educativo della tv? E' un'IMPOSIZIONE che ottiene degli effetti pericolosi, e chi li sottovaluta e finge che non ci siano è un pazzo, una persona che non si guarda attorno. Le mie sorelle (13 e 15 anni) sono il prodotto di questa mentalità. Sognano "amici" e ripongono nella bellezza l'unica risorsa disponibile su cui concentrarsi. E ne conosco altri mille cosi', mi ci scontro costantemente. Non è vero che VENT'ANNI di televisione in questo senso, arrivata oggi ai massimi storici di umiliazione del corpo femminile, non hanno portato a niente. E' il mezzo più efficace che diffonde un solo modello rappresentativo, dei risultati li dà per forza. E sta inglobando gli altri settori, quest'idea si è già spostata nella politica, nel cinema. Guardate anche il cinema cos'è diventato.
    Questa sta diventando la normalità, riflettere sui contenuti di questo documentario appare una voce fuori dal coro. Ribellarsi risulta anormale nel teatrino che hanno costruito e su cui hanno voluto plasmare una popolazione. Nei discorsi vien fuori la rassegnazione, e le donne non stanno mai completamente bene con se stesse. C'è la ricerca ossessiva della perfezione, mi chiedo con una crisi economica tangibile come sia possibile che centri massaggi e beauty farm non vadano in rovina. Perchè c'è chi è disposto a non mangiare per non rinunciare all'aspetto che gli altri vorrebbero vedere.

    Paola

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  14. Coraggio
    Ci sono giorni dove il vento te li porta via,
    ci sono giorni dove la rabbia ti corrode il cuore,
    ci sono giorni dove le lacrime ti bagnano il viso,
    ci sono giorni dove la cattiveria umana ti distrugge,
    ci sono giorni dove la felicità ti da la forza di vivere,
    e poi...ci sono giorni dove l’amore….. e le gioie della vita ti danno il coraggio di andare avanti
    per……. tutti gli altri giorni.

    Cara Lorella, questa poesia l'ho scritta in un momento di sconforto della mia vita. L'ho dedicata ad una mia cara amica. Ha fatto il giro del mondo ed è stata tradotta in molte lingue. Io non sono un poeta, sono una persona semplice che ama e rispetta le donne perché sono l'altra metà del cielo. La voglio dedicare a tutte le donne e spero sia di gradimento. Un abbraccio. Gianni

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  15. Ideale

    L'uomo è la più alta di tutte le creature; donna è il più alto degli ideali. 
    L'uomo è il cervello; la donna è il cuore. Il cervello produce luce e amore. 
    Il cuore amore e gioia.
    L'uomo è forte ed emotivo; 
    La donna è inespugnabile dalle lacrime. 
    L'uomo è capace di ogni eroismo; 
    La donna del martirio. 
    L'eroismo è forte, il martirio sublime. 
    L'uomo è un codice; la donna è un vangelo. 
    Il codice stabilisce di migliorare il Vangelo. 
    L'uomo è un tempio, la donna è il tabernacolo. 
    Scoperti per la prima volta nel tempio 
    in ginocchio davanti al tabernacolo. 
    L'uomo pensa, la donna sogna. 
    Pensare è avere una larva nel cranio. 
    Sognare è come avere un alone sulla fronte 
    L'uomo è un oceano, la donna un lago. 
    L’oceano è la perla che adorna, 
    il lago la poesia dell’amore. 
    L'uomo è l'aquila che vola, 
    la donna è l'usignolo che canta. 
    Volare è dominare lo spazio, 
    cantare è dominare la vita. 
    Infine, l'uomo è dove finisce la terra, 
    la donna dove inizia il cielo !...

    Un caro augurio di felicità.

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  16. Questo documentario, e soprattutto gli interrogativi che lo percorrono, sono fondamentali.
    Mi è piaciuto soprattutto il continuo interrogarsi su chi ci sia, dietro quei volti di gomma, sul dove sia finita la persona, dietro la maschera. Su come si corra il rischio di abdicare alla vita in cambio di una pseudoesistenza d'immagine.
    Grazie.

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  17. sono una giovane donna di 26 anni,vivo a Roma e sto completando i miei studi universitari.i miei genitori mi hanno sempre detto che ciò che conta è l'anima e il cervello,la bellezza non è nè un merito nè un demerito.quando ero piccola (5-6 anni!!!) facevo danza e,essendo molto alta e un pò cicciotta, la mia insegnante suggerì a mia madre di non farmi mangiare più i dolci perchè altrimenti col tutù mi si vedevano i rotolini di ciccia...ecco,oltre al valore estetico del commento,credo che sin da bambine siamo portate a pensare con degli schemi mentali completamente sballati:chi l'ha detto che le bambine col tutù non possono avere rotolini di ciccia?fortunatamente mia madre mandò a quel paese la mia insegnante e mi iscrisse ad un corso di nuoto,ma io ancora mi domando che fastidio potevo dare con la mia ciccia in eccesso.inoltre nell'ultimo periodo noto sempre più bambine che si atteggiano da adulte (vedere pubblicità vestiti per bambini)...che succede,vogliono toglierci anche l'infanzia???comunque ancora complimenti per il documentario e grazie mille anche a Gad Lerner per averlo mostrato durante la sua trasmissione!

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  18. bello...agghiacciante

    è un video forte ,mi sono venuti i brividi.
    e pensare che sono passati anni dalle lotte per autodeterminazione della donna...e ci ritroviamo spodestate di quel che determinavamo, che volevamo ci fosse riconusciuto.il nostro corpo.non lo riconosciamo più, è il corpo di un'alra che piace a tanti.
    io non capisco, sono una persona che èsempre stata quel che è e non riesco a capire come si possa volere un naso diverso, un seno diverso, per non riconoscersi, con che coraggio rigurdarsi allo specchio, per scoprire chi o cosa.
    la tv è certo che fa ammalare, fa crescere un'insana incapicità di intendere e di volere.. non riconosci più i tuoi desideri li perdi in sala operatoria o in un set televisivo.
    ora.. io non mi trucco perchè non mi piace ed è una scelta, ma a volte mi chiedo se non lo faccio solo per rifiuto di un mondo che ti vuole con labbra lucide e rosse,.
    con delle amiche abbiamo parlato molto per anni di questa situazione organizzando anche incontri sul tema del corpo delle donne, per me è sempre stato difficile affrontare un discorso sulla trasformazione.. che cosa cerca una donna più di se stessa per essere accettata, a che cosa serve dipingersi in un modo altro, che non sei te, le tue rughe i tuoi difetti.
    ho poca speranza nelle donne di oggi e quando mi trovo con amiche che lavorano come modelle mi trovo in discussioni accese quasi a litigare, sarà per il mio carattere, ma duro molta fatica ad accettare di vendere il corpo per soldi o per fama o per soddisfazione... la bellezza è altro e se ci ascoltiamo bene lo sappiamo tutte\i.
    credo che un documentario così vada fatto vedere al mondo intero e se parte una ribellione contro la deformazione del corpo femminile io sono pronta, sarebbe anche l'ora.
    poi nel quotidiano che ognuno agisca come meglio può, che serve.

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  19. ciao
    ma di buttare via la tv e fare delle cose anziche' guardare tutta sta monnezza?
    io non ce la ho piu' da 5 anni e non ne sento la mancanza.
    PROVATE, PROVATE E NON VE NE PENTIRETE.

    chiara zanolli

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  20. Ciao a tutte. Spero che le donne si rendano conto di questo e lottino di nuovo x i diritti. Se le lotte nn vengono ascoltate, basta spegnere la tv e l'audience crolla.

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  21. Salve, sono una ragazza di 24 anni che ha appena visto il documentario. Ha messo in luce quello che ho sempre pensato in merito alla televisione e i personaggi, spesso mediocri, che la costellano. Nei giorni precedenti, dopo la rottura della più "famosa" coppia italiana, riviste e giornali (direi "giornaletti")hanno iniziato una campagna in difesa di queste vallette, ragazzine o giovani donne che sono state coinvolte nella storia. Partendo da esse, ma aprendo lo sguardo a tutta la categoria ( di quelle che cercano di sfondare lo schermo a suon di tette e sesso)si diceva che in fondo erano quasi tutte laureate anche con ottimi voti, per cui come si poteva dire che fossero "ciarpame"?
    Io credo che sia anche peggio sfoggiare lauree o meriti intelletuali e poi proporre il proprio sedere come cervello. Lo trovo anzi più umiliante perchè dico: "Il cervello, le capacità ce l'hai e dunque? che fai qua come una scimmia, oggetto di libidine di chissà chi?"
    Io, che sono laureata con il massimo dei voti, non andrei mai a mostrarmi per soldi e un'effimera fetta di pseudosuccesso a suon di carne rifatta.
    Qualcuno, inizio pagina, parla di bigottismo e medioevo, ma io non credo che il problema sia il corpo femminile nudo in sè. Del resto gli anni '60-'70 hanno riproposto il corpo tout court, come esplosione di vita e libertà sessuale. E' l'ambito nel quale lo immergi: spettacolini da peep show, giochini stupidi nel quale è possibile vedere cosce, discussioni al limite dell'idiozia sul tradimento e non so che altro...
    Insomma altro che bigotteria qui si parla di buon gusto, della sostanziale differenza fra erotismo e pornografia!

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  22. Il documentario mi ha fatto venire un po' di nausea... Mi chiedo solamente: come farò a proteggere le mie bambine da tutto questo? Come farò ad evitare che caschino nella trappola dell'apparire? Se amici e parenti sono i primi (dopo la TV) a suggerire diete e mode? Mi sembra di remare controcorrente e in tempesta, però devo ammettere che tantissime sono le facce sorridenti delle "prosciuttone" in TV, danno proprio l'idea di essere felici nel loro ruolo di donne potenti perché seduttrici. Secondo me la maggiorparte della colpa va alle donne...

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  23. Come farò a proteggere le mie bambine se già in famiglia si parla di diete e moda come se fossero bisogni primari? Molta parte di colpa però è delle donne e non della TV, loro sembrano davvero felici quando fanno mostra di sé, nel loro ruolo di "donne potenti" perché indiscutibilmente seduttrici...

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