mercoledì 18 marzo 2009
MONITORAGGIO TV - Il tempo che passa, il bisturi e i valori
Continuiamo il nostro monitoraggio dell'immagine della donna in TV.
Oggi nel contenitore pomeridiano di Rai 1, La Vita in Diretta, si parlava (ancora una volta) di chirurgia plastica. Intervistando una giovane e bella showgirl. Anche lei ci farebbe un pensierino, fosse solo per essere sicura di piacere al prossimo suo. Al di là dell'evidente gioco, il messaggio ricorrente è: modificarsi pur di essere accettate.
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E poi si parlava anche di invecchiamento, oltre che di chirurgia.
Il discorso generale di presentatore, ospiti e servizi sosteneva verbalmente la forza dei valori che vanno oltre a quelli della giovinezza e della bellezza. La sincerità delle ospiti famose è indubbia. Ma ciò che vediamo sembra divergere da ciò che sentiamo. E poi manca nel lavoro dei giornalisti che redigono i servizi l'affermazione di quali sono questi altri valori. Vale a dire, sottolineamo noi, l'affermazione dell'individuo donna in quanto persona autonoma, anche quando viene slegata dalle sue pur fondamentali funzioni erotiche, materne e affettive. E alla fine a parlare sono sempre donne dello spettacolo, che hanno esigenze diverse dalla amggioranza delle donne che le guardano. Cosa offre il servizio pubblico? Solo la fuga nel sogno di essere qualcun'altra?
Video Video2
Affrontare il tempo che passa, esprimersi come individuo di fronte al cambiamento del proprio corpo. Qui si riesce a parlarne solo secondo il punto di vista dell'attrazione fisica e della funzionalità biologica. Nel terzo estratto qui sotto Antonella Elia dice cose sensate, che tutti condividiamo. Ma il suo discorso rimane sospeso in un servizio che non fa altro che dire che c'è altro c'è altro oltre alla forma fisica, ma alla fine sei vincente, degna di attenzione, solo se ben conservata.
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Il pregiudizio, sotto le buone intenzioni, non cambia: viva la cinquantenne, se dimostra meno anni...
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Oggi nel contenitore pomeridiano di Rai 1, La Vita in Diretta, si parlava (ancora una volta) di chirurgia plastica. Intervistando una giovane e bella showgirl. Anche lei ci farebbe un pensierino, fosse solo per essere sicura di piacere al prossimo suo. Al di là dell'evidente gioco, il messaggio ricorrente è: modificarsi pur di essere accettate.
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E poi si parlava anche di invecchiamento, oltre che di chirurgia.
Il discorso generale di presentatore, ospiti e servizi sosteneva verbalmente la forza dei valori che vanno oltre a quelli della giovinezza e della bellezza. La sincerità delle ospiti famose è indubbia. Ma ciò che vediamo sembra divergere da ciò che sentiamo. E poi manca nel lavoro dei giornalisti che redigono i servizi l'affermazione di quali sono questi altri valori. Vale a dire, sottolineamo noi, l'affermazione dell'individuo donna in quanto persona autonoma, anche quando viene slegata dalle sue pur fondamentali funzioni erotiche, materne e affettive. E alla fine a parlare sono sempre donne dello spettacolo, che hanno esigenze diverse dalla amggioranza delle donne che le guardano. Cosa offre il servizio pubblico? Solo la fuga nel sogno di essere qualcun'altra?
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Affrontare il tempo che passa, esprimersi come individuo di fronte al cambiamento del proprio corpo. Qui si riesce a parlarne solo secondo il punto di vista dell'attrazione fisica e della funzionalità biologica. Nel terzo estratto qui sotto Antonella Elia dice cose sensate, che tutti condividiamo. Ma il suo discorso rimane sospeso in un servizio che non fa altro che dire che c'è altro c'è altro oltre alla forma fisica, ma alla fine sei vincente, degna di attenzione, solo se ben conservata.
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Il pregiudizio, sotto le buone intenzioni, non cambia: viva la cinquantenne, se dimostra meno anni...
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