martedì 10 marzo 2009

Il corpo delle donne su facebook!





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2 commenti:

  1. Donna

    Nessuno può immaginare

    Quel che dico quando me ne sto in silenzio

    Chi vedo quando chiudo gli occhi

    Come vengo sospinta quando vengo sospinta

    Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.

    Nessuno , nessuno sa

    Quando ho fame quando parto

    Quando cammino e quando mi perdo,

    nessuno sa che per me andare è ritornare, e ritornare è indietreggiare

    che la mia debolezza è una maschera e la mia forza è una maschera

    e quel che seguirà è una tempesta.





    Credono di sapere

    Ed io glielo lascio credere

    E creo.





    Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà fosse una loro concessione

    E ringraziassi e obbedissi

    Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro

    Sono libera nella vittoria e nella sconfitta

    La mia prigione è la mia volontà!

    La chiave della prigione è la loro lingua

    Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio

    E al mio desiderio non impartiscono ordini.





    Sono una donna.

    Credono che la mia libertà sia loro proprietà

    Ed io glielo lascio credere

    E creo.


    Joumana Haddad

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  2. a che serve una bocca se non sa più parlare?
    e questo importa a qualcuno?
    e importava a me, mentre rovistavo con affanno alla spasmodica ricerca di qualsiasi nuovo trucco per loro?

    avevo parole, e le regalavo, le vendevo, le custodivo.
    avevo pensieri liberi e gambe che correvano.
    avevo sopracciglia per incornciare i miei occhi.
    avevo una voce che cantava, che gridava, che balbettava. avevo un territorio mio di confine, fatto di labbra, fatto delle mie estremità, delle mie cavità. avevo delle onde nei capelli che erano le strade tortuose e diverse che imboccavano i miei pensieri, solo loro.
    avevo me stessa come un tesoro,e credevo in tutto quello che mi esplodeva da un fuoco del mio cuore.avevo immagini di sogno.di un eterno viaggio.
    sono rinchusa in un silenzio che è un sibilo continuo,una maledizione.ho rinchiuso la mia anima e tengo la chiave, per paura che possano rubarmi anche quella,per paura che dopo la prigione,possa attenderla il giudizio,e una esecuzione.
    se potessi ancora sognare,sognerei di essere una sirena, per la quale il silenzio è un comandamento del mare, e che corre nuotando, senza aprire le gambe.

    africa

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